Mio padre è morto di Covid: grazie a chi si è preso cura di lui
21 Febbraio 2021
Buongiorno, ho contattato la redazione di Varese News, per far conoscere tramite questa mia lettera, il sacrificio di chi tutti i giorni si reca al lavoro all’ospedale di Varese per aiutare chi sta male e viene ricoverato.
Mi sento di scrivere queste parole a nome mio e della mia famiglia. Angelo Penzo era mio padre e avrebbe compiuto 81 anni il prossimo 4 Marzo. Nel mese di gennaio ha iniziato ad avere complicazioni a livello respiratorio e purtroppo anche lui è risultato positivo al COVID.
È stato come se il mondo ci fosse crollato addosso. Mio papà aveva ancora molta voglia di vivere nonostante i suoi molteplici problemi di salute.
Non poterlo andare a trovare e stringergli la mano ci faceva star male, ciò nonostante abbiamo avuto la fortuna di poterlo vedere tramite le videochiamate. Aspettavamo con ansia la telefonata giornaliera dei medici che si prendevano cura di lui per informarci sul suo stato di salute. Oltre alle cure con i vari farmaci, ha portato e sopportato per 21 giorni il famoso casco CPAP, strumento prezioso ma purtroppo poco sopportabile perché molto fastidioso, come ci hanno spiegato.
Era un uomo molto dignitoso e buono, detto dagli stessi medici, e nonostante la sofferenza non si lamentava mai, anzi ogni volta che gli veniva rivolta la domanda “Angelo come va oggi?” lui rispondeva sempre “BENE!!!”.
Il nostro papà ha lottato con tutte le sue forze fino alla fine ma purtroppo si è spento l’11.02 2021, giorno del suo 54esimo anniversario di matrimonio.
Vorremmo ringraziare tutti i medici che ogni giorno si recano al lavoro per assistere gli ammalati e che da quando è iniziata questa pandemia hanno continuato a svolgere il proprio lavoro con professionalità, sacrificio ma soprattutto tanta umanità. Un ringraziamento in particolare alla Dottoressa Traversi e alla Dottoressa Facchini, quelle due voci senza volto che ogni giorno al telefono ci rassicuravano sulle condizioni del papà trasmettendoci la forza con cui andare avanti in questa situazione difficile, senza mai nasconderci, però, la gravità della situazione.
Questo calore ci ha fatto molto piacere in un periodo in cui i contatti umani stanno venendo meno e per questo abbiamo deciso di pubblicare questa lettera.
Un ringraziamento dal profondo del cuore da parte di mia madre e da tutti noi figli.
Pino
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