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Movimento 5 Stelle, Lega e politiche migratorie

Migranti
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24 Aprile 2019

Caro Direttore,

con l’avvicinarsi della scadenza elettorale delle elezioni europee il M5S, dopo aver condiviso nel millantato governo del cambiamento le politiche discriminatorie ed illegali contro i migranti sollecitate dalla Lega, è entrato in conflitto con le ultime iniziative e direttive predisposte –  in particolare contro le ong – dal ministro dell’Interno. Lo ha fatto per voce anche della ministra della difesa Elisabetta Trenta, che ha detto di “non aver tempo di vaneggiare come fa qualcun altro”, poiché il conflitto in corso in Libia smentisce la propaganda sui porti sicuri, nonché l’affidabilità della guardia costiera libica, maldestramente legittimata a suo tempo dalle intese inaugurate da Marco Minniti.

Non bastasse, anche i vertici delle forze armate hanno preso le distanze dall’incauto protagonismo di Salvini, rammentando nella scala gerarchica a chi devono rapportarsi rispetto all’esercizio delle loro funzioni. Inoltre, è importante quanto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha dichiarato, nell’intervista rilasciata al periodico francese Politique Internationale, a proposito della questione migratoria. Nel sottolineare come la stessa “chiama in causa la coscienza europea” e le mancate solidarietà, Mattarella ha indicato perentoriamente quali sono le soluzioni da adottare sul piano globale: canali migratori legali; misure per combattere i trafficanti di esseri umani; mezzi per migliorare le condizioni di vita nei paesi di provenienza. Tutte soluzioni di buon senso che però, come ha segnalato la filosofa ungherese Agnes Heller  nel recente pampleth “Orbanismo”, devono e dovranno fare i conti con la diffusione in Europa dei nazionalismi etnici; i quali, purtroppo, esaltando la logica anti-egualitaria del prima gli ungheresi, prima gli italiani, prima i finlandesi ecc., negano a priori qualsiasi approccio condiviso e solidale al fenomeno migratorio.

Fraterni saluti Gian Marco Martignoni

Commenti

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  1. Giorgio Martini Ossola
    Scritto da Giorgio Martini Ossola

    La Svizzera lo scorso anno ha rimpatriato quasi il 50% dei richiedenti asilo,l’altro 50% è stato inserito in un programma di integrazione che comprende alloggi,sussidi e scuole di formazione. La Svizzera è il primo paese in europa per numero di accordi presi per i rimpatri con i paesi di origine.Questo vuole dire fare accoglienza e solidarietà,riempire i nostri boschi e le stazioni di spacciatori maghrebini,le nostre strade di sfruttatori nigeriani,non è solidarietà,è pura incoscienza.

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