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No a luci e parcheggi, il Campo dei Fiori va rispettato

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No a luci e parcheggi, il Campo dei Fiori va rispettato
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2 Settembre 2019

Egregio direttore,
la vita moderna ci offre tante comodità inimmaginabili solo cinquant’anni fa, ma ci ha fatto perdere definitivamente sensazioni di pace e tranquillità, causati da rumori. Anche le immagini di volte stellate sono state cancellate da un inquinamento luminoso che vorrebbe introdursi in ogni spazio che ci circonda
Ho la fortuna di abitare in una città che offre ancora qualche luogo dove spesso mi reco alla ricerca del silenzio perduto e poter sfuggire, o almeno limitare temporaneamente i guasti causati da inquinamento ambientale, acustico e luminoso.

È uno spazio ottenuto grazie all’impegno e alla tenacia di un uomo del sud che ha lottato molto per ottenere l’istituzione del parco regionale del Campo dei Fiori e grazie al quale abbiamo una riserva di ossigeno che solo in parte riesce a contenere i guasti dei gas di scarico delle auto che lo frequentano. Quando sento proposte di illuminare le Tre Croci, il viale delle Cappelle o di creare altri parcheggi auto non condivido le motivazioni di chi, in nome dei benefici apportati dal turismo, vorrebbe cancellare la bellezza delle poche oasi di pace rimaste.

Provate a pensare se l’uomo riuscisse ad arrestare il cambio delle stagioni per ottenere vantaggi economici da un periodo sempre caldo e illuminato come l’estate. Non ci sarebbe la bellezza della primavera, la dolcezza dell’autunno, il piacere di un tepore invernale, non ci sarebbe la varietà di sensazioni ispirate dal continuo mutare della natura.

L’accessibilità a questi luoghi non deve portare quegli effetti deleteri del turismo cafone che lascia resti di cibi o bevande, rumori, perdite d’olio o gas di scarico che inquinano le falde acquifere di ciò che entra nei nostri acquedotti. L’accessibilità deve avvenire in silenzio, possibilmente con mezzi pubblici elettrici con una frequenza di corse che rendono ingiustificata ogni esigenza di arrivare con l’auto ad ogni costo in ogni luogo.
Si devono rispettare le esigenze di persone disabili e facilitare l’accesso ai mezzi di servizio , ma non si deve sacrificare la bellezza di un luogo all’egoismo dei singoli.

L’incremento delle corse della funicolare e il biglietto integrato rendono competitivo l’utilizzo del mezzo pubblico e l’aumento di visitatori provenienti anche dall’estero dimostrano le potenzialità di una funicolare tenuta a freno per troppo tempo.

Potenziare il trasporto pubblico è l’unico modo per conservare la bellezza del luogo come hanno dimostrato gli alpini che per una settimana hanno portato e accolto migliaia di visitatori valorizzando senza lasciare tracce di degrado.

Domenico De Maria

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