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Non si centellinano gli investimenti nella scuola

Isis Newton pezzo Livio 2
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16 Febbraio 2016

Egr. Direttore,

vorrei dire la mia in merito al problema dell’ISIS Newton di Varese. Sarà una questione affettivo-familiare (mia nipote che intende frequentare il Newton l’anno scolastico prossimo) e sarà una questione professionale (ho insegnato, prima del pensionamento, per un ventennio al Newton,allora semplicemente ITIS di via Zucchi).

Sarà però anche il fatto che da sindacalista dei pensionati (ai tempi però anche sindacalista dellascuola) mi piange il cuore nel constatare come attualmente i sindacati della scuola siano ­salvo sviste da parte mia­ assolutamente silenti sui problemi degli istituti scolastici varesini, mentre non perdono tempo per parlare e contestare un giorno sì e l’altro pure la “Buona scuola” del governo Renzi.

Dunque ho letto con attenzione l’intervento appassionato di Patrizia Broggi, che ho conosciuto e apprezzato come capace tecnico di laboratorio nei miei anni di lavoro all’ITIS; le sue parole hanno motivato le ragioni della manifestazione del 10 febbraio, davanti a villa Recalcati, sede dellaProvincia, di studenti, docenti e personale ATA. Ho letto con altrettanto interesse e condiviso la presa di posizione dell’Unione Industriali varesini che affermano con estrema chiarezza come ci sia uno stretto legame tra istituti tecnici industriali e cultura/politiche dell’Unione Industriali; in altri termini un moderno progetto d’impresa non può non accompagnarsi ad un altrettanto moderno progetto di formazione scolastica finalizzato all’impresa stessa. In tal senso ci deve essere sinergia tra scuola e azienda, tra Unione Industriale di Varese e Newton, per preparare tecnici, nei vari settori della produzione, qualificati e motivati. Del resto, quando svolgevo nel periodo estivo il mio compito di collaboratore del Dirigente Scolastico (come ora si chiama il Preside) inviavo spesso alle aziende richiedenti l’elenco dei neo diplomati dell’anno, naturalmente quelli con le votazioni migliori. Per dire che, se vogliamo una scuola all’altezza dei tempi, tempi ancora di crisi, non si può pensare di centellinare investimenti di risorse nella formazione e nell’istruzione. Cosa che deve essere tenuta presente sia dal governo nazionale sia dalle istituzioni locali.

Allora il problema dei macchinari, dei laboratori e delle aule sottratti al Newton per assegnarli ad altro istituto diventa centrale perchè legato al destino di una scuola che, al pari degli altri istituti tecnici del Varesotto ­come affermano gli industriali­ può rivestire un ruolo centrale ai fini dello sviluppo economico del territorio. Un’ultima osservazione: vorrei che i responsabili delle istituzioni, anzi dell’istituzione di competenza, cioè la Provincia, riflettessero bene prima di operare scelte che, per ovviare ai problemi di un istituto, penalizzerebbero pesantemente un altro istituto. Non conosco i dettagli e tutti i passaggi che hanno portato l’Ente Provincia alla decisione così contestata da studenti e lavoratori del Newton. Ci possono anche essere motivazioni ragionevoli, ma­ a mio parere­non mi convince sentire da parte di qualche consigliere o assessore provinciale che si tratta di decisioni

vincolanti in quanto assunte con i precedenti dirigenti scolastici del Newton; almeno, a fronte delle altrettanto ragionevoli contromotivazioni di studenti e lavoratori dell’Isis di via Zucchi, mi auguro che gli amministratori, a partire dal presidente Gunnar Vincenzi, abbiano un ripensamento.

Anch’io, come l’amica Patrizia affermo che il Newton deve essere valorizzato e non smantellato, soprattutto in un territorio ad alta vocazione produttiva come il nostro.

Mariuccio Bianchi

Commenti

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  1. Avatar
    Scritto da gaspare_fazzuni

    Ormai è un luogo comune,. quando in Italia c’è qualcosa che non va la colpa è dei sindacati. Se poi il giudizio viene dato frettolosamente senza conoscere i retroscena e i contorni della vicenda esso mi appare gratuito e ingeneroso verso coloro che, a differenza di chi comodamente da casa cerca capri espiatori, hanno profuso sul campo tempo ed energie nell’individuare soluzioni propositive, costruttive ed alternative.

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