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Nuove maratone su tapis roulant e questioni di pelle

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17 Dicembre 2013

Gentile direttore, con le ultime vicissitudini camaleontiche dei suoi saltimbanchi “il circo della politica”, senza voler offendere i veri artisti circensi, inizierà obbligatoriamente nuovi corsi, o “maratone su tapis rulant”, soprattutto vista la sentenza di antidemocraticità o incostituzionalità del “porcellum” e l’abolizione “immediata”, a scadenza scaglionata che però nessuno vieterebbe anche anticipata, del “finanziamento rimborsabile” elargito con troppa leggerezza ai partiti; sopravvenute come ciliegine dulcamare “sulla torta” dopo che “son scappati troppi suini”, trovando porte aperte anche all’estero e avendone piene le tasche, o le tasche piene.

Forse finalmente si indirizzeranno le risorse su logiche finora solo accennate, dimenticate, o represse, che vanno ponderatamente approfondite nei particolari e definite concretamente, sviscerandole, nonché semplificate e pur faticosamente applicate beneficiandone a pieno all’istante. Ad esempio con costi standard o privatizzando non escludendo partecipazioni statali a garanzia e tutela sia dell’utente che dell’istituzione stessa, concorrenze permettendo e opportunamente circoscritte delimitate da paletti, per recuperare sfiducie derivate da eccessive importazioni nel libero scambio con svalutazioni, anche per le eccessive tassazioni, dei prodotti tipici locali e comprese tutte le conseguenze del caso.

Dalla scoperta di tanti altarini, o un “Altare della Patria” palesemente scoperchiato come un cielo terso stellato, speriamo poi di “passare oltre”, l’ostacolo, non fossilizzandosi o mummificandosi sempre in sarcofaghi fra il pantano; magari ricercando la soluzione in scatole di sardine senza l’apriscatole a sua volta inevitabilmente arrivando a questo punto, cercando di romperle in ogni modo per cibarsene anche se fuori conservazione, nella disgregazione dei residui spiragli o margini rimasti. Per non aver pensato in tempo alla green economy nella carenza annunciata di materie prime dell’approvvigionamento e sostitutive dei comburenti tradizionali, con diversi Stati emergenti lungimiranti che per prolungare l’esaurimento li terranno per loro, tagliando le tubazioni, non “razionando” più nemmeno a caro prezzo “l’oro nero”, diventando “questioni di pelle”, quasi da “morte tua vita mia”, come nelle guerre.

L’analisi .. continua.

Valter Abele Zaccuri

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