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Papà, trovati un lavoro a Luino!

liceo luino sereni
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14 Febbraio 2017

Egregio Direttore, è difficile spiegarsi come, in tempi in cui la scuola appare sempre più accogliente e attenta ai bisogni di tutti, possa succedere di sentirsi così incomprensibilmente e ingiustamente esclusi.

Questo è il sentimento provato da genitori, forse un po’ ingenui, che hanno deciso di far crescere i propri figli credendo nel valore fondamentale della scuola per la loro crescita e insegnando che l’impegno e la responsabilità nello studio sono indispensabili per costruire il proprio futuro.

Come far capire ad una tredicenne che non servono a niente i nove e i dieci in pagella, frutto di tante ore di lavoro, per entrare al Liceo Scientifico Sereni di Luino se si ha la sfortuna di abitare a Castelveccana, di avere un fratello più piccolo e non già liceale e mamma e papà che non lavorano proprio a Luino? Come poterle dire che per realizzare il percorso di studi ritenuto dai suoi docenti adatto a lei dovrà farsi il doppio dei chilometri, semplicemente a causa di uno degli aspetti contraddittori che secondo la Dirigente caratterizzano la scuola italiana?

Quei genitori ingenui pensavano che tra i compiti di chi ha la responsabilità di garantire il buon funzionamento della scuola ci fosse anche quello di individuare e cercare di eliminare quelle strane contraddizioni, proprio perché i ragazzi e le loro famiglie possano continuare a credere nel valore della scuola, ma hanno dovuto spiegare ai loro figli che si sono sbagliati.
Si sono sbagliati perché nell’Istituto si continuano a ritenere “equi” criteri di accoglibilità basati così rigidamente sulla prossimità geografica in una scuola che, per le sue caratteristiche logistiche non può accogliere 65 neoiscritti ma solo 58, secondo le spiegazioni della Dirigente, configurandosi forse come una scuola “a numero chiuso” che però non vuole applicare i criteri che si rendono necessari in tali casi, per dichiararsi “aperta a tutti”.
Peccato che in realtà chiuda inspiegabilmente le sue porte proprio a chi non se lo sarebbe mai aspettato, ma forse ancor meno meritato.

La ringraziamo per l’attenzione dedicata al nostro bisogno di condividere con voi la nostra delusione, nella speranza che la nostra esperienza possa essere spunto di riflessione.
La salutiamo cordialmente

“Lettera firmata”

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