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Pensieri a 10mila metri sopra l’Europa

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21 Marzo 2019

Martedì 19 marzo, da qualche parte a 10mila metri sopra l’Europa.
Come tutti i martedì da un po’di tempo a questa parte, sono in viaggio verso Liverpool, dopo poco più di 48 ore trascorse a Varese. Sono quello che gli americani chiamano super-commuter, un grande-pendolare. Martedì-Sabato UK, Sabato-Martedì Italy.
Questa volta però, al posto di lavorare, mi prendo un po’ di tempo per commentare la mia esperienza rispetto alle modifiche apportate dal recente decreto sicurezza al codice dalle strada.

Mia moglie e io viviamo in Inghilterra da 5 anni ormai, abbiamo il lavoro, la casa, il conto corrente e, da agosto, visto l’imminente arrivo di un nuovo piccolo membro della famiglia, la macchina. Tutto bene e ben organizzato. Torniamo a Varese ogni due-tre mesi, per stare con le nostre famiglie e amici. L’arrivo del bimbo sarà un’occasione in più per tornare e festeggiare insieme. I nonni non vedono l’ora di viziare il nipotino, e son sicuro che sarà amore reciproco! Tutto bene e ben organizzato. Ryanair ha anche messo dei voli diretti Liverpool-Malpensa che sono comodi ed economici.
La vita però, poco si interessa di come noi cerchiamo di organizzarla e programmarla. A settembre facciamo la morfologica di routine al Liverpool Women’s Hospital. Qualcosa non va con il cuoricino del nostro bimbo. Raffica di analisi e accertamenti, grave malformazione cardiaca, un caso su 30mila. Bisogna operarlo alla nascita, ammesso che ci arrivi in buone condizioni. Tutto male e molto incasinato. Passiamo settembre tra l’Italia e l’Inghilterra, facendo accertamenti, studiando il problema e cercando di capire il da farsi. Si escludono malformazioni genetiche – si può operare se il peso alla nascita è adeguato – lo sarà? I pragmatici medici inglesi ci parlano dell’aborto, ‘vedrete che nel giro di un anno potreste già essere incinti di nuovo…’ Qual è la scelta giusta? Nel mentre lui si muove e cresce.

Andiamo avanti. Tutto male e molto incasinato. Facciamo ancora accertamenti e visite, studiamo quali strutture in giro per l’Europa sono le più rinomate per questo tipo di intervento. Nella top-ten Londra, Liverpool, Monaco, ma anche Roma e Bergamo. Studiamo il pre-operatorio, l’operazione e il post-operatorio. Il decorso sarà lungo, almeno un paio di mesi in ospedale, è meglio avere le famiglie vicine. Tutto male, ma meno incasinato. Decidiamo per l’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, track record eccellente e relativamente vicino a Varese. Mia moglie anticipa l’inizio della maternità e si trasferisce a Varese, nel frattempo abbiamo ristrutturato la taverna dei miei adattandola a monolocale. Passaggio obbligatorio, lei si cancella dall’AIRE per fruire senza preoccupazioni della nostra sanità. Tutto male, ma un po’ organizzato. Facciamo altre visite e abbiamo una data, 27 dicembre si entra in ospedale, parto programmato una settimana dopo o giù di lì. Intervento quando il bimbo ha qualche settimana, dipende da lui, poi terapia intensiva e reparto. Tutto male, ma organizzato. Cerchiamo un alloggio vicino all’ospedale. Come ringraziare l’ass Paolo belli per averci ospitati due mesi? Troveremo il modo. E la macchina? La porto, ci servirà per i vari spostamenti. Nel mente in Italia c’è tanto vociare sul nuovo decreto sicurezza e in particolare sulla stretta relativa alle macchine straniere. Valutiamo le opzioni: vendo la macchina UK (appena comprata), perdo assicurazione, bollo e revisione e ne compro una in Italia? O la ritargo in Italia? Entrambe le opzioni prevedono di sprecarci almeno un migliaio di euro. Decidiamo di non fare nulla per il momento. D’altra parte mia moglie, nonostante la cancellazione dall’AIRE, è a tutti gli effetti residente in UK, dove ha il lavoro, la casa e il conto corrente. Le modifiche all’articolo 93 del codice della strada non sono chiare e parlano di residenza in modo generico. Comunque la ratio della norma è chiara: punire i furbetti. Noi non lo siamo, possiamo dimostrare la nostra reale residenza estera. E ci servirà una macchina nei prossimi mesi. La porto in Italia. Tutto male, ma ben organizzato.

Gli eventi procedono come da programma: ricovero, parto, operazione, TIP, reparto, dimissioni. Grati che quanto versato in tasse abbia contribuito a creare una sanità pubblica d’eccellenza. Grati a tutti quelli che hanno contribuito a salvare la vita a nostro figlio. A marzo possiamo tornare finalmente nella taverna-monolocale dei miei a Varese. Per tornare a casa in UK se ne parlerà più avanti, quando e se la situazione con il cuoricino del nostro bimbo si stabilizzerà. Per il momento, è meglio che moglie e cucciolo stiano a meno di due ore da Bergamo, e io faccio il pendolare con Ryanair nel weekend, ho già tutti i biglietti fino a fine maggio! Tutto in miglioramento, e ben organizzato.

Sabato 16 marzo atterro a Malpensa alle 15:40, moglie e prole vengono a prendermi, sono impaziente. Come sarà cambiato in questi cinque giorni? Ho visto nelle videochiamate che ha imparato a sorridere. Atterriamo, sbarco e pochi minuti dopo mi chiama mia moglie: ‘ci ha fermati la polizia locale di Gallarate, dicono che devono sequestrarci la macchina’. Arrivo alla fila per il controllo dei passaporti. Qui c’è il divieto di uso del cellulare. Dico a mia moglie di stare tranquilla e che li raggiungo. Attacco, controllo elettronico dei passaporti – perché qui siamo all’avanguardia – ed esco. Cerco un taxi per farmi portare al Comando della Polizia locale di Gallarate, via Ferraris. Davanti agli arrivi c’è una lunga fila di taxi bianchi, chiedo al primo ‘mi può portare a Gallarate?’ risposta negativa. ‘I taxi qui fanno solo servizio verso Milano o altrove, non locale’. Mi spiegano di scendere a -1, andare verso il parcheggio e lì trovo i taxi che fanno trasporto locale. Eseguo, prendo il primo, do indicazioni al tassista che mette indirizzo sul navigatore. Gli chiedo lumi sul servizio locale e non e mi dice che è una frottola e solo che non volevano sprecare l’attesa per una corsa poco remunerativa. Intanto partiamo: 4.2 miglia, circa 6.5 km, 15 minuti. Arrivo al comando e pago la modica cifra di 35 euro. Perché qui siamo nel medioevo e abbiamo pure deciso di vietare Uber. Al comando finalmente trovo mia moglie e bimbo, lei super nervosa, lui super tranquillo che si gode la scena. Anche mio padre con mio fratello ci hanno raggiunti nel mentre. Come se servisse a qualcosa, provo ad argomentare con i vari poliziotti, appuntati e comandanti. Nulla da fare, hanno un codice commentato/interpretazione della noma che dice o AIRE o niente. La maggior parte agenti sono persone a modo ed educate, uno è l’opposto e ci tratta come dei delinquenti. Che crimine abbiamo fatto? Guidare una macchina per la quale abbiamo tutti i documenti in regola e paghiamo assicurazione, bollo e revisione? Nulla da fare, il buonsenso non abita in nessuna delle stanze del comando della polizia locale di Gallarate. Dobbiamo fare il verbale. Lo redige ovviamente l’agente molto poco educato. Visto che io sono il proprietario del veicolo e che sono iscritto AIRE, posso portare a casa la macchina, ma devono metterei i sigilli che dovrò far togliere alla motorizzazione di Varese. Inoltre ovviamente c’è una multa: 498 euro. OK, non c’è assolutamente verso di ragionare con gli agenti della polizia locale di Gallarate. Faremo ricorso. Se ricorso volete fare, una cauzione dovete pagare. Ora la multa è 712 euro. OK, se perdiamo il ricorso, la cauzione (712-498=214 euro) ce la ridate? Assolutamente no.
Verso le 18:30 ce ne andiamo, con un senso di ingiustizia e impotenza che solo questi eventi ti possono lasciare. Faremo ricorso, abbiamo pagato per averne il diritto. 712 euro sono tanti, ma non ci mettono in crisi, d’altra parte sia io che mia moglie risediamo in UK dove abbiamo il lavoro, la casa e il conto corrente. E la macchina? Per momento useremo quella dei miei, non siamo più a Bergamo ad abitare e ce la faremo bastare. Questo lunedì poi farò un salto in motorizzazione per capire il da farsi. Per fortuna che questo è successo a noi e non a qualcuno a cui le cose vanno male ed è super incasinato.

Commenti

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  1. Avatar
    Scritto da carlo196

    Purtroppo certi funzionari dovrebbero fare un corso perché molte leggi dovrebbero essere interpretate “cum grano salis” vale a dire “con un pizzico di buon senso”.

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