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Per chi è oggi Piazza della Repubblica a Varese?

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3 Agosto 2015

Caro direttore,

a chi appartiene Piazza della Repubblica? Le risposte potrebbero essere molteplici e tutte corrette. “A chiunque”, verrebbe subito da dire.
Invece no: appartiene a chiunque tranne che ai bambini.

Fino a una decina di anni fa erano tante le mamme e spesso anche i papà che, tra un acquisto e l’altro, portavano in quella Piazza i loro bambini, che così potevano liberarsi della noia accumulata nei negozi e sfogarsi giocando e correndo senza pericoli.
Ai bambini basta poco, solo un po’ di spazio, al resto provvedono con la fantasia.

Oggi questo spazio non è più per loro. Basta percorrere la Piazza in qualunque direzione per rendersi conto che è disseminata di vetri, alcuni particolarmente acuminati e taglienti. Ne sono piene le fughe tra le mattonelle di porfido, ce ne sono sul selciato, sui tombini, in qualunque punto uno guardi.
Gli innumerevoli tappi di bottiglie di birra sono lì a testimoniarne la provenienza.

A parte l’indignazione profonda nei confronti di chi deturpa questo spazio comune e lo rende inutilizzabile ai più piccoli – non sono stati bambini anche loro? – mi chiedo come mai i vetri (e magari anche i tappi!) non vengano raccolti dagli addetti al servizio pubblico. Si aspetta forse la sirena di un’ambulanza che arriva a tutta velocità per poi ripartire altrettanto velocemente verso il Pronto Soccorso?

Commenti

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  1. Avatar
    Scritto da Felice

    Caro Signore,
    nello Stato delle mille libertà protestare è antipopolare. La piazza è di tutti come la libertà di fare quello che si vuole. Perché la movida deve bere, deve farsi, deve sbronzarsi e se non ce la fa in un locale al chiuso deve farlo in piazza.
    Se lei protesta (come già successo in altri paesi della provincia di Varese) allora viene etichettato come matusa, come il solito noioso cittadino che non lascia sballare le persone come pare e piace.
    Il paese che vedo io è semplicemente uno: tutti che rispettano tutte le regole.
    Nel senso che non si deve spaccare una bottiglia solo perché ti va di farlo. Ma anche il comune raccoglie settimanalmente i rifiuti lasciati da una popolazione sempre più allo sbando.
    E se il comune incomincia con il lamento dei soldi finiti allora lo invito quantomeno a copiare il modello di Milano. Disoccupati che vengono ingaggiati per pulire la città a fronte di un integrativo del sussidio di disoccupazione che varia da 400 a 600 €. Varese non ha disoccupati?
    Non ci credo. I disoccupati non vogliono raccogliere l’immondizia dei loro concittadini? Bene, via anche il sussidio.

    Questo è il paese che vedo io. Forse un po’ troppo tedesco, forse troppo rigido ma ora è solo quello che ci serve per uscire da questa deriva di menefreghismo e sciatteria.

    Siamo sicuri che rispettare le regole in questo modo andrà bene a tutti? Uhm…qualche dubbio ce l’ho.

  2. Avatar
    Scritto da Il MATOCCO

    Se i mascalzoni che rompono le bottigliette di birra e insozzano la piazza e altri siti della Città con vari materiali (compresi orina ed escrementi) fanno schifo (e in un paese civile dovrebbero essere presi e puniti severamente), altrettanto schifo fa il servizio di nettezza urbana del Comune. Se i risultati sono questi si pensi a farlo funzionare meglio o a sostituirlo. Gli Amministratori pubblici non sono anch’essi cittadini, non amano la propria città e non sono stufi delle critiche corali che si levano dalla cittadinanza?

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