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Piscio&Vomito

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26 Aprile 2007

Caro direttore,
metto idealmente la mia firma sotto le lettere che ti hanno inviato Enzo Laforgia, Cesare Chiericati, Mario Chiodetti. Mi aspettavo però che contenessero anche una parte di realtà – purtroppo mancante – che rende se possibile ancora più insopportabile il tanfo di rifiuti e di urina che chiunque può percepire passando per il centro di Varese. Per mesi – ma ormai credo siano anni – i partiti che governano la città con una sicumera, una petulanza, una sfacciataggine senza pari ci hanno ripetuto a ogni più sospinto che il bubbone purulento di Varese erano le stazioni, era piazza Repubblica popolata dagli extracomunitari. Questi luoghi sono stati dipinti come centrali di Al Qaeda (non è un’iperbole, vatti a leggere certe dichiarazioni pubblicate sui giornali), come santruari del crimine organizzato: ci hanno messo le telecamere, ci hanno inviato a ripetizione poliziotti, carabinieri, vigili, guardie svizzere, City Angels, per scoprire che il problema si riduceva a quattro morti di fame più bisognosi di un piatto di minestra che di un manganello. Proprio mentre sto scrivendo queste righe mi arriva una e mail nella quale il comune annuncia una conferenza stampa per illustrare gli “sconvolgenti” risultati di un blitz contro i phone center. E adesso scopriamo invece che la buona e brava gente della nazione tratta il centro storico della città come neanche il cesso di casa propria (lì è auspicabile almeno un genitore che li prenda a calci in culo), transitando da bar dove una consumazione si paga minimo 7 euro. In piazza Monte Grappa però le pattuglie latitatano, come latitano le multe sui parabrezza dei gipponi parchegiati in mezzo alla piazza (neanche di lato) Carducci esponendo il contrassegno degli invalidi (faccio presente che un gippone ha più barriere architettoniche del Cervino). Insomma, siamo al più squallido perbenismo, alla doppia legalità per cui a me deve essere concesso tutto e agli altri, se son negri non parliamone, solo il mangalleo. Senza andar troppo lontano dalla realtà, siamo al punto che con i soldi miei, tuoi e di tuti i varesini si sta pagando la propaganda elettorale dell’ala più oltranzista e xenofoba del centrodestra, nascondendo la realtà che tutti abbiamo sotto il naso. E quando dico naso, bada che il termine non è casuale.

Claudio Del Frate

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