Politica di riduzione del danno
25 Ottobre 2007
Egregio direttore,
Veronesi era già intervenuto nel dibattito scatenato , nel 2006, dopo che il ministro della Solidarietà Sociale, Paolo Ferrero, si era espresso a favore della loro sperimentazione e da medico spiega: «Con tutte le cautele, la strada più pragmatica resta la riduzione del danno. Il tossicodipendente deve essere portato più vicino possibile alla normalità: dobbiamo dargli la possibilità di ritornare a studiare, a produrre, a difendersi dai rischi dell’overdose, delle infezioni e del carcere. Bisogna riuscire a disinnescare il suo potenziale ruolo di spacciatore e di manovale della criminalità. L’unica via è la cura, non la cella. E la cura sarebbe la somministrazione di droga sotto controllo medico: le narcosale.
Sulla rivista Lancet – Veronesi ha snocciolato questi dati in più occasioni – è stato pubblicato uno studio che ha osservato per oltre 10 anni circa 7.000 eroinomani svizzeri. A questi è stata fornita eroina a somministrazione controllata, con tutte le cautele e le indicazioni mediche. Il risultato: le morti per overdose sono quasi scomparse, il numero dei reati è crollato. Dopo sei anni, il 36 per cento degli eroinomani era ancora in cura, ma il 42 era passato al programma di reinserimento nella vita normale e il 22 a programmi di metadone».
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