Presidente, se ci sei batti un colpo!

17 Settembre 2011

Ho iniziato a frequentare il Franco Ossola a 4 anni, quando mio padre mi portò a vedere un Varese-Inter 1-3 con doppietta di Boninsegna, gol di Jair e Nuti per il Varese.
Ho seguito il Varese anche in Serie D ai tempi di Angelone Seveso e in Eccellenza più recentemente dopo il crack-Turri, fino alla fantastica e incredibile scalata targata Sogliano-Sannino.
Scalata, è doveroso dirlo, resa possibile anche dal coraggio del Presidente Antonio Rosati, che investì allora sul Varese senza alcuna garanzia di successo e con una media spettatori attorno alle mille unità.
Purtroppo, a partire dallo sfortunato epilogo del play-off contro il Padova, Rosati e i suoi collaboratori non ne hanno più azzeccata mezza e rischiano di disperdere in poche settimane quanto di buono avevano contribuito a costruire in questi ultimi anni.
E’ difficile giudicare i fatti senza conoscere le cose dal’interno, ma alcune situazioni appaiono sinceramente imbarazzanti.
Mi riferisco in particolare alla recente decisione di chiudere lo stadio anche ai bambini della scuola calcio senza alcun preavviso per "proteggere" gli allenamenti in vista della "partita della vita" contro l’Albinoleffe, davvero una bella mossa per chi dovrebbe essere un professionista nel campo della comunicazione e del marketing, complimenti!
Forse il tallone d’achille di questa Società è proprio la gestione della comunicazione con i media e con i tifosi, prima ancora delle scelte che riguardano l’allenatore e i giocatori.
Qualcuno farebbe più onesta figura a tacere.
Invece, caro Presidente, se ci sei (ancora), per favore, batti un colpo…