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Quei convegni dai titoli stranieri incomprensibili che ci fanno cadere le braccia

asst sette laghi
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13 Maggio 2022

È ormai un fenomeno diffuso organizzare convegni ai quali attribuire i titoli più fantasiosi, spesso con espressioni straniere e di tendenza,  che poi bisogna interpretare ricorrendo al vocabolario e dai quali diventa persino difficile capire l’argomento che verrà sviluppato.
Per non parlare dei titoli delle relazioni!
Titolo di un intervento che ho avuto modo di ascoltare di recente “Il Master in Patient Engagement”. Forse dire “Corso per il coinvolgimento del paziente” non fa “figo”? Così come era poco immediato il titolo, altrettanto non era molto semplice capirne il contenuto. Perché poi non ci si limita al titolo, ma l’uso di termini rari o derivazioni da altre lingue o moderne frasi incomprensibili, sono sempre più di moda.

In questi giorni ho ricevuto l’invito per un convengo nel cui titolo si legge “Dalla Co-production al Community Building”. Cosa vorrà mai dire?
Non sempre si può fare la figura degli ignoranti e a volte ci si trova persino costretti a dover far finta di aver capito tutto. Ma davanti a “Le tre crasi per il successo della sanità del territorio: glocalization, phygital e innovation”, giuro che mi sono cascate le braccia e mi sono arresa. Nemmeno con il vocabolario in mano, sono riuscita a intuire di cosa intende parlare il relatore.

Per decidere se andare a un seminario oppure no, forse bisognerebbe essere messi in grado di comprendere quali saranno i temi trattati e i contenuti delle relazioni, soprattutto quando la conferenza è rivolta non a un pubblico di accademici esperti, ma a volontari del terzo settore.

Ai primi convegni davanti a queste definizioni complicate, che creavano chissà quali aspettative e curiosità, ci si andava nella speranza di apprendere nuovi spunti di riflessione o intravvedere orizzonti sconosciuti. Ma adesso siamo passati dall’ohhhh di stupore al bohhhh di perplessità. Si, perché frequentemente dietro alle grandi parolone, c’è anche poca sostanza e concretezza.

È come se ci fosse tanto fumo, talmente tanto che l’arrosto non si riesce proprio a trovarlo.

Come dire … tanto fumo e niente arrosto.

Emanuela Crivellaro


La replica dell’Asst Sette Laghi

Spiace constatare che la Presidente della Fondazione Il Ponte del Sorriso, con un intervento del tutto svincolato dalla mission dell’ETS che rappresenta e dal suo ruolo, abbia voluto definire la convention che ASST Sette Laghi ha organizzato per il 25 maggio prossimo come un’iniziativa “priva di sostanza e di concretezza”, prima ancora tra l’altro di aver potuto assistere all’evento e senza cogliere il tono provocatorio di certi termini inseriti nel programma, sintomatici della complessità e contraddittorietà dell’attuale contesto.

Si tratta di un convegno in cui interverranno esperti di altissimo livello, non solo in materia sanitaria, e figure istituzionali di riferimento per il nostro territorio, che proporranno momenti di approfondimento e spunti di riflessione su tematiche molto attuali, rivolte non ad un pubblico generalista, ma a professionisti e stakeholder coinvolti nella sanità.

Ci auguriamo che la Presidente de Il Ponte del Sorriso voglia superare il proprio pregiudizio, che mette in evidenza una sfiducia che stride con il rapporto di collaborazione che invece dovrebbe unire la nostra ASST all’ente del terzo settore che lei rappresenta, e partecipare all’iniziativa.

Riaffronteremo volentieri con lei il tema posto alla fine della giornata.

Commenti

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  1. massimiliano_buzzi
    Scritto da massimiliano_buzzi

    replica del asst che non solo cerca maldestramente di rivoltare la frittata, ma infarcita inutilmente di anglicismi, forse per ribadire in modo sottile il concetto di chi comanda, alla persona che ha scritto la lettera (questa si interessante a livello di osservazioni.) se non replicavano facevano una figura più edificante.

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