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Il razzismo non paga mai

sos mediterranee
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7 Gennaio 2019

Caro Direttore, se la propaganda via social media, con le banalizzazioni e le semplificazioni che la contraddistinguono, ha un forte impatto sul piano comunicativo, fortunatamente la vita reale e materiale è attraversata dai conflitti che si sviluppano nella società, in particolare quando la Lega dispiega le sue politiche caratterizzate da una storica pedagogia negativa.

La vicenda dell’esclusione dei bambini stranieri dalla mensa delle scuole di Lodi ha visto una eccezionale reazione promossa dal Comitato Uguali Doveri, con l’annullamento delle decisioni discriminatorie assunte dalla sindaca Sara Casanova, poichè le norme di rango superiore contenute nel dettato costituzionale hanno ristabilito la ovvia e naturale condizione di eguaglianza all’interno dell’ambito scolastico. Allo stesso modo la magistrale lettera con cui il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, scrivendo al Sig. Capo Area Servizi al Cittadino Sede, chiede di ”approfondire tutti i profili giuridici anagrafici derivanti dall’applicazione della legge 132-2018” e di ”sospendere qualunque procedura che possa intaccare i diritti fondamentali della persona“, si fonda sulle norme di rango superiore, oltre che sulla violazione della legge umanitaria internazionale.

Che la sua denuncia e battaglia rispetto ad una legge “disumana e criminogena” sia stata raccolta da tanti altri autorevoli sindaci del nostro paese, è la conferma che contro le leggi palesemente ingiuste è possibile opporsi con gli strumenti giuridici a disposizione di chi non si fa irretire dallo slogan “la pacchia è finita” o, peggio ancora, dalla pagliacciata della “ruspa” di Matteo Salvini.Ora il fronte si allarga alle regioni, a partire dalla Toscana, che annuncia il ricorso alla Consulta, mentre l’Asgi (Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione )ha promosso un ricorso in sede europea contro i respingimenti illegittimi nel Mar Mediterraneo.Dunque, il populismo leghista non è inarrestabile, se è vero che ieri a Budapest in migliaia di cittadini erano in piazza a manifestare contro il sistema di Victor Orban, noto sodale di Matteo Salvini. Fraterni saluti

Gian Marco Martignoni Varese

LA LETTERA DI LEOLUCA ORLANDO

Procedure per residenza anagrafica degli stranieri.

Nella mia qualità di Sindaco della Città di Palermo, da sempre luogo di solidarietà e di impegno in favore dei diritti umani, in coerenza con posizioni assunte e atti deliberativi adottati da parte di questa Amministrazione comunale, che considera prioritario il riconoscimento dei diritti umani per tutti coloro che comunque risiedono nella nostra città, Le sottopongo una richiesta di ponderazione e una precisa indicazione riguardo alla Legge 132/2018.
Tale impianto normativo continua a suscitate riflessioni, polemiche e allarmi diffusi anche a livello internazionale per il rischio di violazione dei diritti umani in caso di errata applicazione, con grave pericolo di violazione anche della legge umanitaria internazionale.
À tal proposito si richiama la nostra Carta costituzionale (mi piace qui ricordare che quest’anno si è celebrato il 70° anniversario della entrata in vigore) con particolare riferimento all’art. 2 (laddove il rifiuto di residenza anagrafica limita il soggetto nell’esercizio della partecipazione alle formazioni sociali); all’art. 14 (laddove l’inviolabilità del domicilio verrebbe incisa da un provvedimento negativo in materia anagrafica); all’art. 16 (laddove la libertà di movimento verrebbe condizionata, se non addirittura disumanamente compressa, in caso di incisione del diritto di residenza oltre ogni ragionevole protezione di altri interessi pubblici eventualmente concorrenti); all’art. 32 (laddove il diritto alla salute potrebbe essere meno garantito in ragione della differente area di residenza anagrafica, o peggio, della mancanza assoluta di residenzialità formale). Non solo: è la giurisprudenza stessa della Corte Costituzionale che da sempre afferma e statuisce “che lo straniero è anche titolare di tutti i diritti fondamentali che la Costituzione riconosce spettanti alla persona (…) In particolare, per quanto qui interessa, ciò comporta il rispetto, da parte del legislatore, del canone della ragionevolezza, espressione del principio di eguaglianza, che, in linea generale, informa il godimento di tutte le posizioni soggettive” (Sentenza n. 148/2008; si vedano altresì le sentenze n. 203/1997, n. 252/2001, n. 432/2005, n. 324/2006).
Ebbene, al fine di evitare applicazioni ultronee delle nuove norme, che possano pregiudicare proprio l’attuazione di quei diritti ai quali lo scrivente responsabilmente faceva riferimento e ossequio, Le conferisco mandato di approfondire, nella Sua qualità di Capo Area dei Servizi al Cittadino, tutti i profili giuridici anagrafici derivanti dall’applicazione della citata L.132/2018 e, nelle more di tale approfondimento, impartisco la disposizione di SOSPENDERE, per gli stranieri eventualmente coinvolti dalla controversa applicazione della legge 132/2018, qualunque procedura che possa intaccare i diritti fondamentali della persona con particolare, ma non esclusivo, rifermento alle procedure di iscrizione della residenza anagrafica.

Distinti saluti.
Sindaco Leoluca Orlando

Commenti

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  1. emilio_denunzio
    Scritto da emilio_denunzio

    Senza nulla togliere al fatto che Salvini palesemente cavalchi l’onda dell’intolleranza per accaparrarsi voti,non mi sento di assentire alle motivazioni del Sindaco Orlando.Uguali diritti devono corrispondere ad uguali doveri,quindi chi non paga le mensa non ne ha diritto e chi compie gravi reati deve essere espulso anche se ha già la cittadinza la quale viene concessa solo a chi si comporta bene. L’Italia,come qualsiasi altro paese, deve essere rispettata da chi ne chiede ospitalità,è un dovere.

  2. Gianfredo Ruggiero
    Scritto da Gianfredo Ruggiero

    Perché i migranti dopo aver attraversato il deserto si recano in Libia a cercare gli scafisti a cui danno dai 3 ai 5 mila dollari, dopo essersi disfatti dei documenti, per poi rischiare la vita su un barcone, quando potrebbero recarsi in uno qualsiasi dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo come Algeria, Marocco, Tunisia che, oltre tutto sono più vicini alle coste europee? Oppure recarsi in un qualunque aeroporto internazionale e venire in Italia con un normale visto turistico come fanno le migliaia di cinesi presenti nel nostro paese che non sono certamente arrivati a noi con i barconi? Forse perché dovrebbero presentare i documenti, mentre con gli scafisti possono farne a meno, e così rendere estremamente lunga e laboriosa la loro identificazione una volta giunti in Italia?
    Gianfredo Ruggiero, Circolo Excalibur

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