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Samarate e il Ministero della Verità

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9 Aprile 2021

Caro direttore,
Ieri ho letto un vostro articolo in cui riportavate la decisione presa dall’amministratore del gruppo Facebook “Bacheca Civica di Samarate”, Eliseo Sanfelice, di censurare qualsiasi voce considerata “negazionista” o “apertamente no-vax”.

Da samaratese di nascita, e da frequentatore della suddetta bacheca Facebook, sono rimasto molto rattristato dalla scelta del signor Eliseo, che stimo essere persona dalla spiccata intelligenza e dal grande senso civico, in quanto ritengo che essa, nonostante sia nata con i migliori intenti, non solo finirà per accrescere il caos informativo già presente sul web, ma allargherà anche le divisioni all’interno della cittadinanza in tema di vaccini e virus.

Dalla mia esperienza come insegnante ho imparato che negando ai miei alunni un terreno di confronto aperto e controllato come l’aula, essi finiscono sempre per ricacciare la sede del dibattito nei corridoi della scuola o fuori sui marciapiedi, dove si formano tante echo-chamber all’interno delle quali le loro tesi non vengono sviluppate, ma si avvitano su se stesse in maniera sterile, fino a rendere le parti sorde al dialogo.

Non voglio nemmeno entrare nel merito della questione pandemica, sento invece il dovere di ribadire che il nostro ethos non può accettare l’imposizione di mordacchie. La libertà di espressione è un diritto che i nostri padri hanno conquistato a un prezzo carissimo, non la si può accantonare, nemmeno per una buona causa. Esistono già leggi che sanzionano comportamenti verbali criminosi; pertanto, se dovessi formulare qualcosa di inesatto, ottuso o puerile, vorrei che qualcuno me lo facesse notare, dati alla mano, in modo ch’io possa rivedere la mia posizione, non che mi oscurasse nell’illusione di preservare una supposta integrità informativa.

Una grande biografa inglese dell’Ottocento, Evelyn Beatrice Hall, in un’epoca ancora pervasa dal forte spirito censorio scrisse: «Disapprovo quello che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro diritto di dirlo». Su queste lettere è scolpita tutta la grandezza della civiltà Occidentale che accetta senza paura lo scontro dialettico, in quanto sa che da esso ha solo da guadagnarci. Perché solo attraverso un confronto aperto si possono sconfiggere le tenebre dell’ignoranza; non attraverso la censura, non mediante il Ministero della Verità di orwelliana memoria.
Quid est veritas? Può un uomo, per quanto onesto e capace, considerarsi latore del vero? Il fardello della Verità è pesante. Eliseo, sarai in grado di portarlo?

Benedetto Venco

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