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Sandra Sabattini: la prima Fidanzata Beata

vaticano
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25 Ottobre 2021

Egregio direttore,

Oggi pomeriggio a Rimini sarà beatificata la figlia spirituale di don Oreste Benzi, la prima “santa fidanzata”. Di questa notizia quello che mi ha colpito è stata proprio questa definizione: “Una Fidanzata beata”. Non credo che si possa parlare di strumentalizzazione giovanile, ma forse una valorizzazione di una santità vissuta nella quotidiana normalità, come volontaria nella Associazione GIOVANNI XXIII.
Una vita spentasi a 22 anni dopo essere stata travolta da un’auto insieme al suo fidanzato Guido. Pur nella sua breve vita, non è mancata una grande semina d’amore e di impegno per i più fragili, gli indifesi e per chi è caduto nella rete della tossicodipendenza. Sandra, era nata il 19 agosto 1961 a Riccione da una famiglia cattolica praticante. Fin da piccola aveva coltivato un rapporto di amore e amicizia con Gesù, complice anche la vita in canonica a Rimini, nella parrocchia di San Girolamo, retta dallo zio don Giuseppe, fratello della mamma. La sua fede come un germoglio comincia a crescere, ad alimentarsi della preghiera e dell’adorazione, a diventare a sua volta nutrimento per i fratelli più dimenticati.
Scrive nel suo diario “La vita vissuta senza Dio è un passatempo, noioso o divertente, con cui giocare in attesa della morte” L’incontro con don Oreste è determinate per la sua crescita spirituale . Nella Comunità Giovanni XXIII si spende nel servizio per i disabili e per i tossicodipendenti mentre prosegue gli studi e all’università, non senza un lungo discernimento, sceglie di iscriversi a medicina.
A 21 anni scrive nel suo diario: “Se veramente amo, come sopportare che un terzo dell’umanità muoia di fame? Mentre io conservo la mia sicurezza o la mia stabilità economica? Facendo così sarò una buona cristiana ma non una santa! Oggi c’è l’inflazione di buoni cristiani mentre il mondo ha bisogno di santi!”
Don Benzi è presente sull’ambulanza che la porta in ospedale dove muore dopo tre giorni per le ferite riportate. Nella sua omelia nel giorno del suo funerale ricordando questa ragazza semplice, dolce, piena di vita, entusiasta per la vita, completamente donata agli altri, dice: “Sandra ha compiuto ciò per cui Dio l’aveva mandata, testimoniando che il mondo non è diviso in buoni o cattivi, ma in chi ama e chi non ama. E Sandra, noi lo sappiamo, ha amato molto” rammentando l’ultimo dei comandamenti dato da Gesù ai discepoli “Amatevi come io ho amato voi così sapranno che siete mie discepoli”. Ecco alla fine il succo principale di tutti gli studi teologici, fare dell’amore per il prossimo la nostra religione.
Bene ha fatto quindi papa Francesco a sollecitarne la beatificazione di questa ragazzina “Fidanzata” laica, giovane, donna, che ha fatto della sua vita quotidiana, la sua occasione di santità. Un esempio per tutti.
Emilio Vanoni

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