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Sciogliamo altri nodi!

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26 Ottobre 2007

A più di un mese dallo ” scioglimento del nodo ” (vedasi la fanfara riportata sull’allegato “di regime” a cura delle Ferrovie Nord) i risultati sulla linea Milano-Laveno sono davvero poco lusinghieri .
Solo chi non utilizza le Ferrovie Nord (e chi le amministra) non si rende conto che il servizio offerto agli utenti è ancora anni luce da un minimo livello di decenza.
Nelle ore di punta i treni sulla linea Milano-Laveno dificilmente viaggiano con meno di DIECI minuti di ritardo (che ne fanno 20 tra andata e ritorno).
Spesso già a 3 fermate dalla partenza dal capolinea di Laveno i convogli hanno accumulato questo ritardo. E lo mantengono fino a Milano. Alla faccia del nodo sciolto.
Se stiamo a guardare i bonus (è un mistero per tutti il modo in cui vengono calcolati dalle FN) tutto sembra funzionare regolarmente.
Mai un rimborso per chi viaggia sulla Milano-Laveno.
Se magari i treni della tratta per Laveno fossero conteggiati separatamente dalla linea Milano-Varese (e il fatto che non lo siano, non fa che confermare il sospetto), forse i risultati sarebbero più veritieri, anche se s icuramente la formula è stata studiata a favore di chi gestisce il (dis)servizio e non di chi lo subisce.
Visto che i lavori tra Cadorna e Bovisa non possono più essere utilizzati come scusa, o ra il ” nuovo motto ” è che la linea tra Varese e Laveno è a binario unico , quindi è difficile rispettare la puntualità.
Vorrei ricordare che il binario unico su questa linea c’è sempre stato , ma i ritardi non sono mai stati così alti come negli ultimi anni.
A maggior ragione, se il binario unico rappresentava un problema così grande, non dovevano essere tolti i nodi di interscambio (i binari sono stati ridotti da due a uno) nelle stazioni di Gavirate e Gemonio che almeno permettevano di spostare le “coincidenze” e recuperare parzialmente i ritardi.
Forse l’operazione è servita a risparmiare lo stipendio di un paio di capi-stazione, con la conseguenza però di danneggiare centinaia di viaggiatori ogni giorno (i cui stipendi decurtati per i ritardi forse non sono così importanti per le Nord).
E poi, questi fantomatici nuovi treni che dovrebbero sostituire i rottami su cui siamo costretti a viaggiare? A parte sui fogli di regime ( Andata e Ritorno dovrebbe chiamarsi Binario Morto per rispecchiare la realtà delle FN) in servizio nno se ne sono ancora visti.
E’ da vedere se arriveranno mai a ” garantire la puntualità ” anche sulla famigerata Milano-Laveno.
Vista la percentuale di guasti che rallentano ulteriormente la percorrenza ( UN’ORA E QUINDICI minuti – ritardi esclusi , ovviamente – per percorrere i 61km tra Gavirate e Milano… Solo in India riescono a fare meglio!) sarebbe il caso di rimpiazzarne qualcuno anche qui. E in fretta.
In un Paese civile, chi dimostra incompetenza nel gestire un servizio (vedasi il presidente della sezione Catalana della RENFE spagnola, che dopo settimane di ritardi e soppressioni sulla rete suburbana di Barcellona si è congedato con le dovute scuse) ha la decenza di togliersi di torno.
Con le FN sembra che nessuno abbia mai la responsabilità dei disastrosi risultati (a meno che siano quelli finanziari che interessano veramente…) il che ci fa pensare di avere a che fare con una società di completi ” irresponsabili “.
Quindi, cari amministratori, v isto che dopo il 9 settembre i miglioramenti (se ci sono stati) sono stati solo tra Cadorna e Bovisa , ritengo che i nodi ancora da sciogliere perché il servizio sia degno di un paese con ambizioni europee (e non da terzo mondo come ora) siano ancora molti.
Buon lavoro,

Andrea Zanoletti

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