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Sfruttamento di Stato

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11 Gennaio 2010

Egr. direttore,
anche per i fatti di Rosarno si parla, fra le altre cose, di sfruttamento e lavoro nero. Si attribuisce la responsabilità della situazione a seconda di convenienza od opinioni al governo, alla malavita, al razzismo e via dicendo. La colpa invece è dello Stato, senza aggettivi o volti, che è diventato una struttura che non fa il suo lavoro/dovere da decenni, che ormai è solo burocratico ed autoreferenziale, utile ormai solo agli addetti ai lavori: burocrati, politici, ecc.
L’accusa è grave, la spiegazione semplice: non credo che ci voglia Leonardo da Vinci per capire che le arance mature non scendono spontaneamente dagli alberi e non si dispongono da sole nelle cassette, ci vuole mano d’opera. Visto che ci vuole mano d’opera perché gli Enti preposti al controllo del lavoro non sono intervenuti a sanzionare e regolarizzare una situazione di lavoro nero quasi totale? Non avrebbero contribuito a risolvere i problemi e migliorare la vita altrui?
Lo Stato ha gli strumenti di controllo per evitare porcherie quali lo sfruttamento, si tratta solo di capire se è lo Stato che non vuole o se sono i suoi funzionari che, per motivi a me ignoti, non vedono, non sentono, e non parlano. Nemmeno quando le situazioni esplodono a questo modo.
Con i miei migliori saluti.

Alberto Gelosia

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