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Situazione Regolamentazione Parcheggi a Lavena Ponte Tresa

Lavena Ponte Tresa parcheggi
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7 Settembre 2017

Situazione Parcheggi a Lavena Ponte Tresa

“Mi presento, sono un semplice cittadino che non svolge attività politica attiva né per l’attuale amministrazione né per la minoranza. Ho una necessità: quella di farmi portavoce di una grande fetta di persone residenti, e non, che stanno vivendo momenti di disagio a causa di un provvedimento preso dalla giunta comunale (Delibera n. 73 del giorno 11.05.2017). Ed è per questo che vorrei, insieme al resto della cittadinanza, promuovere alcuni suggerimenti con l’obiettivo di migliorare la qualità di vita di tutti noi. Nessuna polemica. Nessuna critica sterile. Solo una mano tesa ricolma di proposte concrete per aiutare l’amministrazione comunale. I tempi sono maturi. E’ fuori alcun dubbio che il provvedimento sia necessario. Condividiamo gli aspetti base, ovvero la regolamentazione generale delle soste, anche se crediamo che un intervento così fondamentale ed importante sarebbe stato meglio condividerlo anticipatamente con la popolazione e non approvarlo con solo, per quanto concesso e legale, l’organo della Giunta Comunale. Voglio concentrarmi su forma e contenuto. Il senso civico e il rispetto reciproco sono basilari per ottenere risultati di qualità.
Lo stato dei fatti ad oggi 6 settembre 2017 è il seguente. Come in tante altre realtà anche Lavena Ponte Tresa soffre della mancanza di parcheggi, soprattutto per la massiva affluenza di veicoli dei frontalieri e dei confinanti della vicina Svizzera. È un problema concreto che l’amministrazione comunale sta cercando di risolvere mettendo in atto cambiamenti sostanziali nella regolamentazione delle soste. Uno tra tutti il disco-orario posizionato nella maggior parte dei “parcheggi bianchi” presenti sul territorio comunale in maniera da convogliare, ad esempio, il frontalierato nel parcheggio a pagamento messo a loro disposizione in Piazza Mercato. Questo permetterebbe, inoltre, sempre secondo la giunta comunale, un maggior turnover di autoveicoli parcheggiati e come diretta conseguenza un maggior numero di parcheggi disponibili.
Esistono delle criticità che il comune, secondo il nostro parere, non ha preso in dovuta considerazione. Ci sono residenti sprovvisti di posto auto privato per motivazioni non da loro dipendenti, obbligati a parcheggiare la propria auto in strada senza alternative. I parcheggi rimasti liberi sono insufficienti e periferici rispetto ai centri abitati. Nel loro caso diventa improponibile gestire la sosta del veicolo per mezzo del disco orario. Pensiamo ad una mamma con bambini piccoli che per 2, 3 o 4 volte al giorno deve premurarsi di spostare la macchina e correggere il disco orario. I residenti con questo disagio non possono neanche più decidere di passare una giornata lontani da casa, anche solo per andare a lavorare in bicicletta o con mezzi pubblici, carpooling, e lasciare la macchina parcheggiata. Troverebbero una salata contravvenzione che li aspetta sul parabrezza. Anche nei parcheggi degli Istituti Scolastici, Primaria, Secondaria e dell’Infanzia, è entrato in vigore il Disco-Orario limitato a 4 ore per motivazioni a noi ancora poco chiare. Un’altra categoria colpita e in forte disagio, nonostante la Rettifica del provvedimento con delibera num. 104 del 31/8/2017 pubblicata ieri sera sull’albo pretorio, è quella degli utenti del Polo scolastico, dove ad essere concessi solo 16 posti auto liberi nel parcheggio adiacente alla scuola primaria. E’ presto deducibile la difficoltà, anzi, l’impossibilità degli insegnanti, gli insegnanti dei nostri figli, costretti comunque a parcheggiare in zona a disco orario per mancanza di posti liberi disponibili e ad uscire dalle aule per regolarizzare la sosta.
Un’altra criticità evidenziata da molti è la regolamentazione del parcheggio della piscina comunale. E’ difficile credere che gli utenti del Parco Acquatico escano in costume a sistemare il disco-orario e spostare l’autoveicolo. L’amministrazione comunale, per far fronte in parte ai disagi riscontrati, solo all’interno del centro storico di Lavena, a Ponte Tresa invece non è stata trovata ancora nessuna alternativa, ha trasformato alcuni parcheggi bianchi in parcheggi privati, strisce gialle, occupabili solo per mezzo di un abbonamento a pagamento al costo di 200 euro annui, che garantisce all’abbonato il posto auto assicurato. Un autoveicolo per nucleo famigliare.
Noi non esigiamo il posto privato e crediamo che questa non sia una soluzione adeguata. Prima di tutto non è possibile garantire il posto auto privato a tutti i richiedenti futuri. Questi posti privati sono ad uso esclusivo dell’abbonato, ciò vuol dire che solo il “proprietario” può parcheggiare, pregiudicando l’utilizzo dei parcheggi quando questi non sono occupati. Il risultato, documentato più volte durante questi mesi, è che i posti gialli sono vuoti e le macchine dei residenti, villeggianti e turisti, parcheggiate malamente e fuori dagli spazi consentiti.
La soluzione trovata dal comune può essere migliorata. Migliorandola si garantirebbe una maggiore qualità di vita a noi cittadini residenti e alle altre categorie coinvolte. L’alternativa trovata per far fronte ai disagi e alle esigenze della collettività è quella di rimuover i parcheggi privati con abbonamento e svincolare i residenti e gli altri protagonisti dal disco orario, fornendogli un pass/permesso che dia la possibilità di parcheggiare nella propria zona di residenza. Non ci siamo inventati niente: l’idea di fondo prende spunto da altre realtà. Il paese potrebbe essere sommariamente diviso in zone distinguibili ad esempio con diversi colori o numeri, spazio alla fantasia e alla praticità, e il cittadino che rientra nella categoria sopra descritta, per mezzo del pass valido solo per la sua zona di residenza, potrà parcheggiare senza paura di incorrere in spiacevoli e poco giustificate sanzioni. Una soluzione che conserva la validità del provvedimento facendo un po’ di ordine a livello di esigenze e priorità e mettendo in primo piano i cittadini residenti, il personale delle Scuole Comunali e Paritarie ed anche gli utenti della Piscina Comunale, gli esercenti e i villeggianti. Questa e un altra serie di soluzioni concrete crediamo siano la strada più consona da integrare al provvedimento creato dall’amministrazione.
L’unico strumento a disposizione di noi cittadini è la raccolta firme e l’unica speranza è il buon senso del Sindaco e dell’intera amministrazione comunale. Intanto la petizione è pronta per essere proposta e firmata dalla collettività. Sicuro di aver fatto più chiarezza all’interno della giunta comunale, spero in un appoggio concreto da parte della cittadinanza e in una revisione immediata e maggiormente condivisa del provvedimento e dell’ordinanza a favore delle esigenze e della qualità di vita di tutti noi”.

Alessio Lo Piccolo

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