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Il sole sorge dall’Est

Visita Putin a Expo 10 giungo 2015
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4 Aprile 2018

Egregio Direttore,
la nomenklatura europea, sempre più improntata ad immagine e somiglianza di quella del Bel Paese, sembra non rendersi conto della gravità di quanto sta succedendo al suo confine orientale, accompagnandone improvvidamente la falsa percezione con misure a dir poco autolesionistiche.

Si è infatti risposto all’annessione della Crimea da parte di Putin ( area di fondamentale importanza per il controllo del mediterraneo, le scaramucce con la povera Ucraina erano solo un sanguinoso diversivo) con una raffica di sanzioni commerciali i cui unici risultati sono stati quello di penalizzare le già asfittiche economie dell’eurozona e di gettare letteralmente l’ultimo Zar nel soffocante abbraccio industriale cinese: impossibile, dice un leader nostrano, inventarsi contromisure peggiori, e come dargli torto? Poichè al peggio non c’è mai fine, dopo questo sconsolante risultato i nostri burocrati ancor oggi si dileggiano sull’annosa e controversa vicenda dell’ingresso della Turchia in UE, elargendole frattanto generosi contributi perchè si trattenga (fino a quando?) schiere di poveri migranti.

E questo proprio nel mentre il sultano Erdogan sta ricevendo in pompa magna i presidenti della Federazione Russa (ex nemico n. 1), e dell’Iran per rinsaldare, approfittando della latitanza americana, l’asse a 3 costruito e sperimentato nella guerra in Siria, acquistando nell’occasione sofisticati sistemi d’arma russi (la Turchia possiede il secondo esercito in ambito Nato, inferiore in termini di grandezza solo a quello USA) e centrali nucleari firmate Rossatom.- Mi chiedo cosa stia ancora aspettando Bruxelles (e soprattutto la Nato) per inquadrare correttamente queste inequivocabili velleità: un processo, sotto gli occhi di tutti, volto a consolidare la sfera di potere russo-turco-iraniana nell’importante (per l’Europa in primis) scacchiere mediorientale, “chiudendo” Israele, l’Arabia Saudita ed anche l’UE in una morsa dagli sviluppi imprevedibili.- Dovrebbe essere a tutti chiaro che il destino delle basi Nato nell’ex Impero Ottomano sono oramai segnate: ad esse verrà dato spazio solo per guadagnare tempo e sin tanto che all’imprevedibile leader turco potranno servire come strumento di pressione verso l’Occidente.- Occorre quindi prendere atto di questa incandescente situazione e scegliere una chiara linea comportamentale tenendo presente che, come ben documentano gli ultimi avvenimenti, ambiguità e tentennamenti non fanno altro che aumentare la percezione di debolezza dell’Alleanza Atlantica, che le poco democratiche e quindi risolute/decisioniste controparti sanno perfettamente come sfruttare.-

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