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Solo l’unita’ del centro sinistra può sconfiggere razzismo e xenofobia

partito democratico
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4 Gennaio 2019

Egr. Direttore,

Non credo che le vicende del Partito Democratico, siano una cosa interna che interessi solo agli iscritti, ma è una questione che interessa tutta la Sinistra.

Infatti la sconfitta subita il 4 di marzo, non è solo stata una sconfitta personale di Renzi e del PD, ma è stata una sconfitta di tutta la sinistra, o di quel poco che resta della sinistra. Spiace poi che le divisioni interne del PD si siano prolungate a dismisura e si concluderanno solo al prossimo marzo, con le primarie. Se posso avanzare una riflessione credo invece che siano proprio lo strumento della primarie, una delle cause della crisi dello stesso PD. Primarie poi allargate ai così detti simpatizzanti, facendo  correre il rischio di far votare per questa carica importante anche avversari dello stesso PD. E così uno strumento che a prima vista sembrerebbe di più democrazia e partecipazione, alla fine è stato a mio parere la causa principale della sua sonora sconfitta.

I motivi sono diversi. Quello principale è che con le primarie si è di fatto rafforzato il principio dell’uomo solo al comando, che non ascolta gli altri, che non mira a fare una sintesi vera delle diversità, che sono la ricchezza di un partito, chiamando poi il suo popolo a scegliere una persona, con una sorta di delega in bianco, senza discutere veramente dei contenuti, rafforzando poi nei fatti la scelta non sulla base dei contenuti di cui un laider è portatore, ma sulla sua capacità di immagine che riesce trasmettere ai suoi militanti e poi alla fine ai propri elettori. Che è poi quello che succede adesso anche negli altri partiti, sia italiani ma anche del resto dell’Europa. Vedi per esempio quanto sta succedendo in Francia.

Con l’avvento delle primarie, i contenuti di un partito sono andati in secondo piano, consentendo cosi a Renzi di commettere un sacco di errori, rompendo con la sua base storica e trovandosi nella competizione elettorale in balia di populismi che non si è saputo arginare adeguatamente.

Ma oggi il PD deve avere il coraggio di guardare avanti, al futuro, che sono le elezioni europee, affrontando a viso aperto il problema della immigrazione, i cambiamenti climatici, la crisi economica, ritrovando con una grande umiltà la sua unità. Questo perchè oggi il PD ha di fronte a se una sfida storica che è quella di salvare le istituzioni europee, messe in crisi da questi nazionalismi spacciati per sovranismi, nuove etimologie per nascondere il dilagare in Europa di nuova forme di razzismi e xenofobia che ci illudevamo essere scomparse ma che saranno il tema centrale del prossimo confronto elettorale. Mirare alla unità al proprio interno per costruire una unità con tutta la sinistra, visto che solo il PD sarà l’unico partito del centro-sinistra in grado di superare la soglia del 4%  prevista per la elezione del Parlamento Europeo. Se tutto il Centro-Sinistra è oggi unito nel Paese e nel Parlamento Italiano contro questi seminatori di odio o dei dilettanti allo sbaraglio (che usano i soldi dello Stato per farsi la loro campagna elettorale, come ha sempre fatto del resto la Democrazia cristiana nei decenni passati) unito deve essere anche nella prossima competizioni elettorale. Oggi le divisioni sono un lusso che non possiamo più permetterci. Chi non comprende la necessità di una grande Unità in difesa della Costituzione e della Unione Europea, non solo commette un errore irreparabile per il futuro dei nostri figli, ma fa un regalo pazzesco a Salvini. Costruire una unità non sarà cosa facile, ma questa è l’unica strada per far risorgere dalle ceneri della sconfitta, un centro-sinistra unitario capace di impegnarsi nella prossima competizione elettorale europea e candidarsi a diventare il primo partito del Paese.

Ma per fare questo occorre una opposizione intelligente e un grande entusiasmo che purtroppo non riesco ancora a cogliere, in un partito ancora prigioniero della sconfitta subita. A chi poi sostiene che gli attuali candidati alla sua segreteria sono deboli, dico che nella loro debolezza sta forse la loro forza. Non so se parteciperò alle primarie del PD, ma se parteciperò non sosterrò nessun candidato, nella speranze di poter dialogare con il PD non solo sui nomi, ma sui contenuti. E sulla questione immigrazioni c’è un immenso lavoro di informazione da fare.

Chiudo questa lettera citando le parole di papa Francesco scritte in occasione della Giornata mondiale per la pace del 1° gennaio 2019, che per il PD potrebbero rappresentare come una sorta di programma: “La buona politica è al servizio della pace”  in cui si dice  “Beato il politico che lavora per il bene comune e non per il proprio interesse; Beato il politico che realizza l’unità; Beato il politico che sa ascoltare; Beato il politico che non ha paura” Fare proprie le parole di papa Francesco potrebbe rappresentare una rinascita politica, quella buona, quella che serve al nostro Paese e all’Europa.

Emilio Vanoni – Induno Olona

Commenti

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  1. Gianfredo Ruggiero
    Scritto da Gianfredo Ruggiero

    Il PD, e tutta la sinistra nel suo insieme, continua a cavalcare la tematica dell’immigrazione a tutti i costi, nonostante la continua disaffezione della sua base e le continue batoste elettorali. Cosa significa? Delle tre l’una: o siete dei masochisti, o vivete in una realtà virtuale che vi siete costruiti a vostra immagine e somiglianza , oppure da quando avete sposato il libero mercato le uniche cose di sinistra che vi sono rimaste sono l’antifascismo e l’immigrazione. L’Italia ha bisogno di una sinistra, di una sinistra vera e non di una destra mascherata.
    Gianfredo Ruggiero, Circolo Excalibur

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