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Una strategia da… “finto tonto”

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Una strategia da... \"finto tonto\"
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4 Settembre 2019

Egregio direttore,
Ci risiamo, ancora una volta il paese si trova in ostaggio della schizofrenica pantomima politica tipica, ormai, della penosa classe dirigente che ci ritroviamo (anche per colpa nostra) a Roma e che detiene, volenti o meno, i poteri dello stato determinando la nostra sorte salvo interventi, sempre auspicabili, della Divina Provvidenza.

Non preoccupiamoci troppo, il paese, come ho già avuto modo di affermare, andrà avanti ugualmente, lo zoccolo duro delle imprese e dei privati cittadini che, lavorando alacremente, formano il PIL nazionale proseguiranno nel raggiungimento dei loro obiettivi qualsiasi cosa accada chiunque andasse al governo od anche senza alcun governo (soluzione da non disdegnare a priori), per nostra fortuna, per nostra grandissima fortuna. Tuttavia la situazione che si è venuta a creare desta una certa curiosità e, personalmente desidero divertirmi a fare alcune considerazioni assolutamente personali e senza prendermela (seriamente) con alcuno dei protagonisti.

Ma partiamo dagli ultimi fatti per arrivare alle mie elucubrazioni che, spero, destare, se non altro, la vostra ilarità.

La crisi di governo: il signor Ministro degli interni alcuni giorni fa, apparentemente seccato per il voto dei 5 stelle nel consesso europeo e per altri capricciosi (a suo dire) atteggiamenti dissenzienti, nonostante la sonora sconfitta subita dagli stessi sul tema TAV, ha creato le condizioni oggettive che hanno, di fatto, obbligato il capo del Governo a rassegnare le proprie dimissioni senza, per altro, essere stato ufficialmente sfiduciato in parlamento, chiedendo, al contempo di andare celermente a nuove elezioni politiche.

Ad un primo esame sarebbe parso che il Signor Ministro degli interni volesse andare “All’incasso” dell’evidente suffragio ottenuto alle recenti elezioni europee.

Sempre di primo acchito potrebbe sembrare che questa scelta, che in apparenza parrebbe non aver tenuto conto della figura e delle prerogative del Presidente della Repubblica (in parole povere Salvini avrebbe fatto i conti senza l’oste, scusandomi fin da ora con il Signor Presidente per l’accostamento poco elegante) sia stata una giocata azzardata e sicuramente perdente.
Non credo, tuttavia, nella, chiamiamola ingenuità, del Senatore Salvini, sia perché anche un ragazzino con qualche nozione di educazione civica o di diritto costituzionale sa bene che solo il Presidente della Repubblica, almeno in condizioni ordinarie, può chiudere una legislatura indicendo nuove elezioni politiche sia perché il vice Presidente del Consiglio dei Ministri è sicuramente assistito e consigliato da persone all’altezza della situazione e che lo avranno certamente edotto sulle possibili conseguenze del suo agire.

I fatti successivi : come si poteva ben immaginare il Signor Presidente della Repubblica, che personalmente stimo e rispetto perché esponente di una classe politica di “Serie A”, un tempo si selezionata con rigidi criteri qualitativi e perfezionata nell’ambito di validissime scuole di formazione politica, una volta ascoltato i gruppi politici ed avute delle pur minime rassicurazioni sulla possibile formazione di un governo con i necessari voti nei due rami del Parlamento, ha provveduto a dare al Signor Primo Ministro uscente l’incarico per la formazione di un governo retto da una nuova maggioranza ma sulla base di un programma credibile e non solamente per garantire una “rendita di posizione” alla “Casta” risultata eletta secondo i dettami di una legge elettorale dai più ormai considerata inadeguata se non addirittura scellerata. Tutto ciò si è svolto tra le vivaci proteste del signor Ministro degli interni che, “stracciandosi le vesti con fare da attore consumato” gridava alla cospirazione invocando incessantemente libere elezioni.

La situazione attuale e le possibili varianti : la soluzione più ovvia e, di fatto, l’unica praticabile, è quella di un accordo tra M.to 5 Stelle e PD .

I due gruppi sono ora nelle fasi finali della trattativa e la situazione potrebbe, quindi, evolversi nei seguenti modi, vedendo, a mio modesto parere, in ogni caso “Vincente” il segretario della Lega :
scenario n. 1 : fallisce, all’ultimo secondo, la trattativa 5 stelle – pd e si va ad elezioni . Vince Salvini.
Scenario n. 2 : accordo e programma non convincono il Presidente delle repubblica e si va ad elezioni. Vince Salvini.
Scenario n. 3 : si forma il governo 5 stelle – pd.

Si verificano, allora le seguenti condizioni :
a) il segretario del PD (che a mio avviso avrebbe tutto l’interesse ad andare immediatamente ad elezioni sia per “Liberarsi” dei parlamentari renziani inserendone di propria fiducia sia per non rischiare la “Morte politica” in caso di fallimento, non improbabile, dell’eventuale governo giallo – rosso), che ha formato il governo sulla base di un programma concordato (almeno per grandi linee) con il movimento 5 stelle ed indicando alcune persone “Fidate” nella squadra dei ministri, penserebbe certamente di sviluppare un proprio programma, pur dovendolo condividere faticosamente, giorno per giorno, con l’alleato (diverso è varare un programma condiviso rispetto al raggiungimento di singoli obiettivi mediante leggi, decreti legge ed altri dispositivi), ma in realtà i voti in parlamento li detiene il Senatore Renzi che, quindi, “Terrebbe” (il condizionale è d’obbligo perché i deputati renziani in caso di nuove lezioni politiche sarebbero, evidentemente, sostituiti da quelli selezionati da Zingaretti e, quindi, potrebbero diventar di “Bocca buona”) sotto tiro l’esecutivo costantemente determinandone, pertanto, il reale orientamento che potrebbe essere ben diverso da quello immaginato dal Presidente della Regione Lazio e molto probabilmente non conforme a quanto desiderato dai 5 stelle (pare infatti che “Non corra buon sangue” tra questi ed il “Renzi” …) : la situazione allora, oltre che a deteriorare la compagine governativa, farebbe, con ogni probabilità, infuriare il popolo che già aveva castigato Renzi alle ultime, recenti, politiche. Nel giro di pochi mesi, se non poche settimane, la lega incrementerebbe ulteriormente la propria percentuale nei sondaggi, rapidamente si tornerebbe al voto. Vince, anzi stravince Salvini e per Zingaretti sarebbe “Politicamente morto”.
b) ugualmente, il movimento 5 stelle, che si è prodigato nella stesura del programma, pur di salvare le “Cadreghe” dei propri eletti (molti dei quali avrebbero dichiarato apertamente di non sognarsi proprio di lasciarle, alla faccia dei principi ispiratori del movimento), troverebbe, con ogni probabilità, serie difficoltà a vedersi approvare leggi e leggine dal loro “Nemico giurato”, cioè Renzi.

Anche in questo caso i 5 Stelle risulterebbero sottoposti al tiro dell’ex segretario PD, la politica ne sarebbe inevitabilmente condizionata con probabilissime incavolature di molti, se non tutti gli elettori del movimento. Ancora una volta, quindi ad elezioni anticipate con la lega che farebbe il “Pieno”, con drastico ridimensionamento del movimento e la “Morte politica” del capo dei 5 stelle.

c) il governo sopravvive qualche mese in più tra lotte intestine, incavolature, proclami, dispetti e quant’altro, facendo crescere a dismisura la rabbia degli italiani lontani anni luce dal vedersi risolvere i problemi e sempre più disposti ad affidarsi all’uomo “Forte” di turno. Vince anzi, “Spazza il banco” ancora una volta il Senatore Salvini.
Infine, come “Ciliegina sulla torta”, l’andamento del differenziale tra Bund tedeschi e BTP italiani sta, “Nella sorpresa generale” scendendo clamorosamente suffragando sempre di più le tesi del capo della Lega e che gli darà ulteriori punti percentuali di crescita.

Con un poco di pazienza e senza “Traversate del deserto” troppo lunghe la Lega potrebbe (nemmeno la Democrazia Cristiana dei tempi d’oro ci riuscì) fare un governo per proprio conto senza coinvolgere o dover dipendere da chicchessia.

CVD : come volevasi dimostrare .
Valerio Montonati

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