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I tempi della città: se ne parla tanto ma non cambia nulla

centro busto arsizio 5 novembre 2020
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19 Febbraio 2021

Egregio Direttore,
purtroppo da un anno o più siamo invasi da questo maledetto virus che ci ha completamente cambiato il nostro modo di vivere. Tutto questo, gli scienziati stessi, ci ha insegnato che dove ci sono assembramenti il virus si propaga più facilmente. Nonostante ciò si continua a vedere persone che si accalcano nei supermercati, sui mezzi pubblici, nei negozi.

Personalmente non do nessuna colpa alle persone, obbligate a determinati orari degli uffici, delle scuole, dei negozi, dei supermercati. Tempo fa ci fu una proposta da parte di un consigliere comunale di allora che ritenni molto interessante. I TEMPI DELLA CITTA’.

La proposta consisteva in questo. Perché la maggioranza delle persone sono obbligate a recarsi al lavoro, tutte, nello stesso orario? Perché gli studenti devono recarsi a scuola tutti nello stesso orario, compresi gli universitari ? Anche se, a onor del vero, attualmente vengono scaglionati. Perché i negozi vengono aperti e chiusi nello stesso orario ? Lo stesso vale per i supermercati e i grossi centri commerciali. Facendo così ci ritroviamo lunghe code di automobili alle sette del mattino e alle diciotto, uguale sui mezzi pubblici. Non si possono diversificare gli orari? Non si possono ampliare le aperture dei supermercati e dei negozi in modo che i clienti si diluiscono nel tempo? Stesso discorso vale per gli uffici.

Aumentare l’orario di apertura sia i pubblici che privati. Magari consentendo al personale di fare dei turni di lavoro. In parole povere, Sig Direttore, perché io mi devo recare in quell’ufficio, in quel supermercato, in quel negozio solo ed escusivamente in quei determinati orari molto rigidi? Forse è un metodo per evitare gli assembramenti.
La ringrazio Sig Direttore e Le invio

Distinti Saluti

Marcello Chiriacò

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