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Terremoti e Pregiudizi

I geologi dell'Insubria studiano gli effetti del terremoto di Amatrice
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8 Febbraio 2017

Terremoti e Pregiudizi.
Fondamentalismi, fantasiose teorie sui terremoti, negazione della storia e della scienza: le “malattie infantili” del genere umano?

Dopo gli sciagurati interventi degli Stati Uniti e di alcuni paesi europei in Iraq, il fallimento delle cosiddette “primavere arabe”, la repressione di Assad e Putin in Siria, i fondamentalisti dell’Isis e degli altri gruppi radicali islamisti hanno messo delle solide fondamenta in questi paesi, organizzato stragi anche in Europa, fatto scempio non solo dei cadaveri dei loro presunti nemici ma anche dei monumenti simbolo delle civiltà che odiano profondamente.

Qualche mese fa, un fondamentalista dello “sviluppo a prescindere, senza se e senza ma” e della chiusura alle altre culture, Trump, nuovo rappresentante dei No-global e miliardario “uomo forte”, è stato eletto Presidente degli Stati Uniti anche per reazione all’avanzata dell’Isis e ai successi della politica di Putin ( Trump e Putin, a detta di Grillo e Salvini, possono essere “un beneficio per l’umanità” ! Quando le manifestazioni climatiche estreme , “bombe d’acqua e di neve”, tornado, ondate di caldo, inondazioni, frane, valanghe, determinate anche dai recenti mutamenti climatici, diventeranno la norma, allora sapremo chi ringraziare!! ).

Recentemente, in Italia, un predicatore focoso ed oltranzista ( certamente uno dei “nemici” delle politica di Papa Francesco ) tuonava, dai microfoni di Radio Maria, contro la legge sulle Unioni Civili sostenendo, addirittura, che la stessa aveva scatenato l’ira vendicatrice di Dio con la rottura delle faglie sotterranee dell’Appennino Centrale determinando, così, la serie sismica di Amatrice e di Norcia. Non solo, ma il noto giornalista Socci aveva la spudoratezza di dichiarare: <>

Contemporaneamente, alcuni fondamentalisti della difesa dell’ambiente “senza se e senza ma”, tra i quali si distinguevano alcuni consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle e “sedicenti rivoluzionari” dell’estrema sinistra, in modo soft su alcuni giornali e in modo esplicito su piattaforme web di vario tipo, mettevano in relazione i terremoti con le “trivellazioni nel Mediterraneo che stanno indebolendo la massa che blocca la faglia….le sacche vuote di gas e petrolio alimentano questo processo…..” ( Sic !!! ) ed altre amenità del genere.

Vorrei informare questi “predicatori” che, in netto contrasto scientifico rispetto a tali assurdità, alcuni sismologi e geologi giapponesi stanno facendo addirittura delle ricerche con trivellazioni delle faglie interessate da rotture in recenti terremoti, al fine di capire meglio il fenomeno stesso.
Ma, soprattutto, per rinfrescare la loro corta memoria, vorrei consigliare la lettura dell’importatissimo libro di Mario Baratta <>, dall’anno 1 al 1899, Arnaldo Forni Editore ( che acquistai, nel 1981 per un lavoro di ricerca in una classe della scuola media inferiore), libro che dovrebbe essere presente in tutte le biblioteche comunali e che suggerisco anche agli amministratori locali, ai dirigenti e ai docenti delle scuole e a tutti coloro che amano il proprio territorio perché può essere un punto di partenza, unitamente alle preziose informazioni e ai dati statistici aggiornati che si possono ricavare dal sito dell’INGV ( Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ), per una politica di Protezione e di Prevenzione civile sempre più efficace ( edificazione e ristrutturazione antisismica degli edifici, politica della prevenzione che aiuti sempre meglio le buone strutture della Protezione Civile e che coinvolga in modo continuativo e non episodico, sia con incontri sulle normative antisismiche e sugli incentivi per le ristrutturazioni che con efficaci esercitazioni, i cittadini e gli alunni delle scuole).
Condivido pienamente quanto ha scritto Erasmo D’Angelis, sull’Unità, nel suo articolo “Protezione e prevenzione civile” del 24 gennaio 2017:
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Riporto, perché esemplari nella loro semplicità ma altamente significative per tutti, esperti e non, alcune accurate descrizioni tratte dal libro sopracitato:

1. 1693, 11 Gennaio – Valle di Noto, Catania, Siracusa.

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Gli studiosi dell’INGV hanno stimato pari a 7,32 la magnitudo epicentrale, 11 grado della Scala Mercalli nella zona di massima distruzione ( 60000 morti, il più forte terremoto registrato in Italia ).

2. 1694, 8 Settembre – Irpinia, Basilicata.

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Complessivamente ci furono circa 6000 morti.
La Magnitudo stimata successivamente è pari a 6,73; 10 grado della Scala Mercalli.

3. 1703, 14 Gennaio – 2 Febbraio. Norcia, Aquila.

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Certo che ci sono differenze tra il periodo sismico sopracitato ed il periodo che va dal terremoto dell’Aquila del 6 Aprile 2009 ( 309 morti, magnitudo 6,29 , 9/10 grado della Scala Mercalli ) a quelli di Amatrice, Accumoli ( 24 agosto 2016, circa 300 morti, magnitudo 6,0; 9/10 grado Scala Mercalli ), Norcia ( 30 ottobre 2016, Magnitudo 6,5; 9 grado della scala Mercalli ) e Montereale ( 18 gennaio 2017, magnitudo da 5,4; 6 morti ) ma sono da sottolineare le analogie per quanto concerne la zona interessata, l’intensità delle scosse, il grande numero di repliche ed il perdurare delle stesse.

Sempre per gli amici fondamentalisti e per chi ha la memoria corta, completo con l’elenco di altri disastrosi terremoti italiani dal 1700 ad oggi:

4. 1706, 3 novembre – Maiella ( circa 2400 morti, magnitudo 6,84;10/11 grado della Scala Mercalli ).
5. 1732, 29 novembre – Avellinese, Irpinia ( circa 2000 morti, magnitudo 6,75; 10/11 grado della Scala Mercalli ).
6. 1783, 5 febbraio – Calabria e Messinese ( circa 50000 morti, magnitudo 6,74; 10/11 grado della Scala Mercalli ).
7. 1857, 16 dicembre – Basilicata ( circa 12000 morti, magnitudo 7,12; 11 grado della Scala Mercalli ).
8. 1905, 8 settembre – Calabria Tirrenica Centrale ( 500/ 600 morti, magnitudo 6,95; 10/11 grado della Scala Mercalli ).
9. 1908, 28 dicembre – Messina e Reggio Calabria ( circa 100000 morti, magnitudo 7,12; 11 grado della Scala Mercalli ).
10. 1915, 13 gennaio – Avezzano, Marsica ( circa 30000 morti, magnitudo 7,08; 11 grado della Scala Mercalli ).
11. 1930, 23 luglio – Irpinia ( Bisaccia, Lacedonia ) ( circa 1400 morti, magnitudo 6,67; 10 grado della Scala Mercalli ).
12. 1968, 15 gennaio – Valle del Belice ( 370 morti, magnitudo 6,41; 10 grado della Scala Mercalli ).
13. 1976, 6 maggio – Friuli ( circa 900 morti, magnitudo 6,45; 9/10 grado della Scala Mercalli ).
14. 1980, 23 novembre – Irpinia, Basilicata ( 2914 morti e circa 9000 feriti, magnitudo 6,81; 10 grado della Scala Mercalli ).

Se solo i nostri governanti, dagli anni ’50 ad oggi, a livello nazionale e locale, di maggioranza e di opposizione ( non solo democristiani e socialisti come Forlani, De Mita, Craxi, Martelli, ecc. ma anche i “sempreverdi” D’Alema, Bossi e Berlusconi, e tanti, tanti sindaci ) avessero letto alcune delle accurate descrizioni del Baratta rispetto ai ricorrenti terremoti italiani , forse il denaro speso ( anche considerando lo spreco dello stesso per la corruzione e gli abusi ), nelle ricostruzioni in Irpinia, Umbria e all’Aquila, sarebbe stato senz’altro inferiore a quello documentato e avrebbe potuto essere utilizzato per una prevenzione seria, soprattutto per gli edifici.
Non per fare polemiche gratuite, ma mi sembra opportuno ricordare che, nello stesso periodo, molti dei nostri governanti non solo non hanno fatto molto per contrastare l’aumento iperbolico del numero dei professionisti della politica, a cominciare da quello dei parlamentari, la spesa dei loro stipendi e dei loro vitalizi, ma hanno fatto lievitare il debito pubblico finanziando spesso opere inutili e non sempre completate, e con il consenso, talvolta, addirittura, su sollecitazione anche dei partiti dell’opposizione, dei sindacati e degli stessi cittadini, hanno favorito scellerati e pericolosi condoni edilizi. legiferato sulle “baby-pensioni e sull’aumento del numero dei pubblici dipendenti senza un minimo controllo del loro operato, ecc.

Questo “allegro” spreco di denaro pubblico, che molti, politici e non, dimenticano spesso nelle loro critiche ai governanti di turno, è diventato un grosso macigno che limita la possibilità di un rigoroso piano di salvaguardia delle costruzioni nelle zone a rischio e che, secondo molti esperti , potrebbe costare circa 40 miliardi di euro.

Antonio Cucciniello

Induno Olona, 8/02/2017

Commenti

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  1. Avatar
    Scritto da Felice

    Interessante lettera che dimostra ancora una volta che in questo paese di preferisce la panzana sensazionalistica, meglio se arricchita da pregiudizio finto-moralisti e religiosi, rispetto al dato scientifico.
    L’Italia rifiuta sistematicamente la scienza e la ragione e preferisce ascoltare questi nuovi populismi. Ora vanno di moda i vaccini ed i terremoti.

    Scienziati, biologici, medici, sismologici e geofisici rimangono inascoltati a favore di santoni di ogni risma e colore.

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