Trenord, facci sbarcare a Milano, non su Facebook
16 Novembre 2012
Caro Direttore,
sono le 18.30 del 16 novembre e torno fresco fresco da Milano con un carro bestiame di Trenord. Mi collego con Varesenews e cosa leggono le mie foschissime pupille? Che Trenord sbarca su Facebook, con il consueto codazzo di motti e slogan che oggi affascinano l’inclita: twitter, comunicazione, social di qui e social di là. Ma la realtà è fatta di altre cose. Stamattina, nella stazione di Varese-Casbeno non trovo il bigliettaio perchè, come annuncia un foglio monolingue appiccicato sulla ex-biglietteria, il servizio è definitivaente sospeso: occorre farsi il ‘titolo di viaggio’ con la macchinetta. Me lo stampo e poco dopo una coppia di stranieri mi chiede come diavolo si fa, visto che i nuovi utenti di Facebook ritengono che tutti i viaggiatori siano perfettamente acculturati e informatizzati. Non sto a farla troppo lunga, perchè basta snocciolare quello che i pendolari già conoscono per lunga esperienza. Il treno partito da Laveno è riuscito ad accumulare 9 minuti di ritardo in così pochi chilometri. Il WC è ostinatamente chiuso. La sporcizia in carrozza regna sovrana. Da Tradate in poi più di un viaggiatore deve stare in piedi. Il controllore del viaggio d’andata manco ti guarda il ‘titolo di viaggio’ tanto faticosamente acquisito. Il controllore del viaggio di ritorno chi l’ha visto è bravo….
E così, mi ricordo con nostalgia delle vecchie carrozze degli anni Sessanta, quando noi studenti andavamo a Milano in carrozze che allora ritenevamo obbrobriose seppur divertenti (con un freddo da cani o un caldo da morire) e che invece oggi rimpiangiamo, se non altro perchè arrivavano in orario e non impiegavano 75 minuti o più per fare 48 km.
Ma perchè invece di sbarcare su Facebook (loro) non fanno sbarcare (noi) a Milano in condizioni e tempi più decenti?
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