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Visto dalla Cina

politica
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10 Aprile 2018

Pur non vivendo in Italia ormai da lungo tempo seguo quotidianamente e con passione, con gli strumenti a mia portata, gli avvenimenti in Italia e particolarmente quelli politici.

Il risultato delle ultime elezioni presenta mezza Italia che si specchia e nello specchio si presente la stessa mezza ma invertita. Un Italia dalla pancia piena e un’Italia dalla pancia vuota , un Italia che vuole mantenere lo status quo, un’Italia che vuole cambiarlo completamente.

Credo pero che il problema sia piu profondo e sia generazionale. Un’Italia fatta sempre piu di vecchi (non sempre anagrafici) che fatica a cedere le redini, che vuole affermarsi a tutti i costi e un’Italia fatta di giovani che bussano alla porta ma non vengono fatti entrare. Che pena vedere nei talk show Brunetta, Gasparri, Bersani, Dilemma… e che pena vedere sempre gli stessi presentatori e giornalisti.

Sembra che non ci siano trentenni, venticinquenni in grado di proporre cose sagge e utili per il futuro del paese.
A scanso di equivoci io sono sessantenne.

Questo in tutti i settori sociali della nostre Istituzioni: la politica, la chiesa, le industrie. Io sono fortemente contrario al reddito di cittadinanza ma credo che se questo vogliono i giovani debba essere fatto. Li trattiamo da eterni bambini, salvo poi lamentarci, e non gli affidiamo mai la responsabilità del loro presente per costruirsi il loro futuro.
Per vedere qualche giovane politico onestamente dobbiamo aspettare che ci facciano vedere un 5 stelle (guidati da un sessantenne).

Cari giovani vi facciamo emigrare per trovare un lavoro, vi abbiamo riempiti di debito pubblico per vivere bene noi, e ancora abbiamo la pretesa di fare leggi e riforme a vostro nome. Non siamo soddisfatti dei danni che vi abbiamo procurato con riforme scolastiche peggiorative, con riforme del lavoro che vi hanno reso precari, con riforme pensionistiche che non vi daranno mai la pensione, con riforme ecclesiastiche che hanno ridotto i luoghi di incontro , confronto e cultura.
Ma oltre il danno la beffa: vi chiediamo ancora di darci fiducia. Nei partiti vi facciamo fare i galoppini per anni e vi insegnano i nostri vizi: ventanni da galoppino, poi segretario cittadino, poi provinciale, poi regionale passando dal comune, poi la provincia, poi la regione poi il parlamento e facendovi diventare a nostra immagine e somiglianza. Il PD Varesino insegna.
La nostra oggettiva maggior esperienza di vita troppo spesso e accompagnata dall’arroganza e dalla presunzione. Perso il contatto con la realtà facciamo fatica ad ascoltare e comprendere. Non so come si possa risolvere questo problema ma capisco che il nodo sia li. Siamo patetici, tutti un po’ come la regina d’Inghilterra che mai ha abdicato e pensiamo che senza di noi il mondo non vada avanti. Per fortuna i cimiteri ci insegnano che non e proprio cosi.
Come si possono fare le riforme che per se stesse hanno influenza dopo anni senza ascoltare e senza chiedere a chi ne sarà colpito: i giovani.

Facciamo tutti un passo indietro per lasciare spazio ai nostri figli di farne uno avanti.
Purtroppo anziani che rinunciano ai loro ruoli, alle loro funzioni a favore dei giovani ne ho visti e conosciuti ben pochi.
Nessuno e padrone del bene comune ma tutti ne siamo servitori. L’eta anagrafica non da maggior diritti di cittadinanza e il nonnismo e una pratica odiosa anche se fatta “a fin di bene”.
Questa sarà la vera Rivoluzione del terzo millennio. Cari giovani vi auguro di avere tutto lo spazio di cui avete bisogno e una volta invecchiati di saperlo dare a chi viene dopo di voi.
Cari colleghi “anziani” abbiamo il coraggio di lasciare lo spazio della fantasia, della creatività , dell’immaginazione a chi abbiamo generato e diciamo di amare.

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