Ero andato a trovarla tre volte negli ultimi mesi. L’ultima volta le avevo portato la bandiera istriana. Ufficialmente era per terminare l’arredamento della sua stanzetta nella casa di riposo, piena di ricordi della sua Pola. In realtà aveva espresso il desiderio di avere quel drappo per il suo ultimo viaggio. Ma non ce lo eravamo detti. Perché lei guardava avanti, sempre, come se avesse ancora mille cose da fare e da sapere. E’ stata un’esplosione di energia fino all’ultimo quando, pur nel ricordo lontano del passato, ha continuato a guardare verso il futuro. Dolcissima e tenace, rappresentava quel modo di vivere che, almeno per me, è motivo stesso della vita. Una vita da prendere di petto, senza scansarsi, senza cedere ai compromessi, sacrificando qualsiasi cosa tranne la dignità. E piena di dignità se n’è andata, in punta di piedi, senza disturbare nessuno. Ciao Sissy, grazie per la meravigliosa eredità morale che ci lasci. Se tutti ne facessimo tesoro, avremmo una città e un mondo migliore.