Pensione integrativa, perché è utile per vivere il futuro che desideri
Pensa oggi al tuo futuro e costruisci un piano di previdenza complementare. La pensione integrativa, che si aggiungerà alla pensione pubblica, dipenderà dalle somme versate nel tempo, ecco perché è importante non rimandare la scelta
Oggi più di ieri, in un mondo estremamente incerto, educazione e pianificazione finanziaria, soprattutto in un paese come l’Italia, ancora molto acerbo in materia, possono giocare un ruolo chiave. Gli italiani sono preoccupati per i problemi che dovranno affrontare nella loro vita: il risparmio per la pensione, la cura dei genitori, il trasferimento di beni. La gran parte non ha però idea di quanti soldi serviranno. La sfida per noi è trasferire adeguatamente questi concetti e sviluppare programmi e soluzioni capaci di aiutare i nostri clienti a comprendere quanto servirà risparmiare: costruire insieme un vero e proprio longevity plan ovvero una pianificazione finanziaria che tenga conto non solo dell’aspettativa di vita più lunga ma anche della qualità della vita nella sua fase più avanzata.
PENSIONE INTEGRATIVA
Per quanto riguarda la pensione, possiamo cominciare dai dati Istat 2020 che ci dicono che la speranza di vita alla nascita si attesta a 82 anni (79,7 per gli uomini e 84,4 per le donne), quindi quando parliamo di pensione stiamo parlando di almeno venti anni della nostra vita, dove se non faremo nulla dovremo contare solamente sull’assegno pubblico. Se è vero che, con il regime contributivo, nella migliore delle ipotesi, un lavoratore dipendente avrà una pensione pari al 60/70 % dell’ultimo stipendio – gli autonomi non andranno oltre il 40/50%– occorre dotarsi di un flusso di reddito aggiuntivo che permetta di mantenere uno stile di vita analogo a quello precedente.
Non sempre ciò che si desidera corrisponde alla realtà. Per questo è compito del consulente, nella doppia veste di pianificatore e educatore, rimuovere insieme al cliente, con la programmazione e il monitoraggio continuo, con cura e attenzione, quegli ostacoli che si possono incontrare, definendo e percorrendo insieme un tragitto consapevole di pianificazione previdenziale.
COME PROCEDERE
La prima cosa da fare è innanzitutto stimare il quando andrò in pensione e con quanto, confrontando così la situazione stimata con quella desiderata (che nasce da una valutazione dei consumi futuri: quanto denaro mi occorre per vivere il futuro che desidero? Famiglia, spese, hobbies, risparmio, sogni, eccetera).
Il secondo passo è identificare quali strumenti possono coprire la differenza così evidenziata. Con il consulente va delineata l’organizzazione delle risorse nel suo insieme: contributi pubblici, quelli privati, versamenti nella previdenza complementare, versamenti in strumenti assicurativi, altre entrate (canoni di affitto e rendite finanziarie) e il patrimonio finanziario netto.
Sarà infine l’attività di monitoraggio la chiave decisiva data la variabilità che caratterizza la prestazione pensionistica, verificando a scadenze periodiche il grado di completamento tra il desiderato e l’obiettivo raggiunto.
La tematica, in apparenza semplice, è complessa e richiede conoscenze e abilità che solo un supporto consulenziale certificato e di qualità può svolgere. Nonostante si parli di pensioni da tanti anni, occorre trovare parole nuove e aggiornate, che aiutino i cittadini a passare all’azione: questa è la sfida che abbiamo raccolto da consulenti finanziarie certificate.
CONTATTI
Banca Widiba – Ufficio della consulenza finanziaria di Varese, Via Staurenghi 11
- Caterina De Vecchi
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