MIGMAR75

Marco Miglierina

  • Vive a Varese VA

I miei commenti (1)

  1. Mi sembra un pasticcio questo accordo. Per vicende personali mi sono dovuto confrontare con gli effetti di questo accordo. Il caso che cito è di una persona il cui reddito annuo è intorno a CHF 100’000. Tasse pagate alla fonte circa il 3%, con un reddito annuo netto che supera CHF 90’000, ovvero circa Euro 8’000 netti al mese. Dal momento che non viene richiesto ai lavoratori frontalieri di ripresentare la dichiarazione in Italia, questi quindi producono una dichiarazione ISEE senza comparire alcun reddito da lavoro, determinando livelli molto bassi che consentono l’accesso ai contributi per le famiglie di Regione Lombardia, contributi per i figlie ed altre agevolazioni, che si sovrappongono alle agevolazioni percepite dal frontaliere in Svizzera, come se tale persona non avesse alcun reddito.
    Inoltre le prestazioni sanitarie vengono tariffate in base all’ISEE.

    Questo sistema è sostanzialmente favorevole ai frontalieri, ed in realtà è un contributo indiretto all’economia Svizzera del Ticino, dove le aziende possono applicare stipendi lordi più contenuti a parità di stipendi netti elevati proprio perchè lo Stato Italiano non raccoglie imponibile fiscale per spesare i costi che lo Stato Italiano e le Regioni sostengono per i frontalieri stessi.

    Il meccanismo fiscale Svizzero prevede aliquote su 3 livelli territoriali, dove i non residenti non corrispondono le imposte per i servizi che non vengono erogati dalle amministrazioni locali non essendo residenti. Il frontaliere paga quindi meno imposte anche rispetto al lavoratore Svizzero residente in Svizzera.

    Una prima armonizzazione dovrebbe prevedere un carico fiscale quantomeno non inferiore al carico fiscale teorico del lavoratore Svizzero che risiede in Svizzera e la riproposizione della dichiarazione dei redditi in Italia per la determinazione delle dichiarazioni ISEE al fine di valutare correttamente chi possa accedere o meno ai fondi a supporto delle famiglie. Inoltre un lavoratore frontaliere dovrebbe poi pagare un contributo al servizio sanitario nazionale, oppure pagare le prestazioni attraverso una eventuale assicurazione che, a questo punto dovrebbe essere obbligatoria.

    Insomma, i frontalieri sono circa 70.000. Perchè devo pagare io i servizi che vengono erogati a loro e perchè, a parità di reddito, io non posso accedere ai contributi per le famiglie mentre al frontaliere vengono erogati?

    Perchè c’è questo razzismo di Stato verso l’Italiano che vive, lavora e paga le tasse in Italia?

    Perchè, al posto di supportare l’economia Svizzera, non viene definita un’area frontaliera in Italia in cui le imprese sono esentate dal pagamento delle imposte? L’economia del nord della provincia di Varese è un deserto da un punto di vista imprenditoriale, tanto patrimonio e pochissima generazione di reddito.

    Mi viene poi da ridere quando penso che i sindacati dei frontalieri siano controparte non del sistema imprenditoriale Svizzero, ma del Ministero dell’Economia Italiana.

    Marco

    in Nell’accordo fiscale sui frontalieri anche le richieste dei lavoratori e dei Comuni di confine

    7 Dicembre 2021 alle 9:46

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