Ha
42 anni, è nato a Gorla Minore e vive a Marnate: sposato con
Lucia, ha una figlia dodicenne, Giulia. Laureato in Ingegneria
meccanica è stato fino al ’90 responsabile degli impianti in
due grandi ditte di Gerenzano e Rovello Porro. Dal ’91 è
direttore di stabilimento e responsabile export della Albertini
Cesare spa di Turate, di cui è diventato socio nel ’94. Ormai
da molti anni impegnato in politica, è coordinatore provinciale
di Alleanza nazionale dal 1998, mentre a livello comunale è
assessore a Gorla Minore con deleghe a Cultura, sport e attività
produttive. Consigliere di amministrazione presso il teatro
Giuditta Pasta di Saronno, è anche membro del comitato esecutivo
della Fondazione Fiera di Milano. "Tutto ciò" dice
"penso possa dimostrare il mio intimo legame con il
territorio che voglio rappresentare: da troppi anni questo
collegio non è rappresentato, avendo avuto deputati che non lo
conoscevano affatto e che, non avendo un legame locale, se ne sono
disinteressati".
Su quali aspetti basa la sua
campagna?
Proprio sul fatto primo di
appartenere al territorio: io sono nato, vissuto e ho lavorato
sempre nella provincia di Varese e nel Saronnese in particolare.
Dal punto di vista invece politico, baso la campagna soprattutto
sul programma nazionale della Casa delle Libertà, in particolare
sulla ricostruzione dello Stato, va risistemato il conferimento di
reali poteri alle amministrazioni locali, avvicinando così l’amministrazione
ai cittadini: una amministrazione pubblica "amica" e non
"padrona" dell’individuo. Un occhio particolare anche
alla famiglia tramite una politica di sgravi fiscali mirata in
tale direzione.
Saronno, essendo punto di incontro
di tre province, è un territorio fortemente urbanizzato: cosa ne
pensa?
La viabilità è un
problema che sta sempre più aggravandosi: la circolazione in
Saronno e nei dintorni, il sovraffollamento della varesina che
taglia tutta la provincia, il futuro con la Pedemontana. Quest’ultima
ci tengo sia realizzata per un effettivo vantaggio e snellimento
del traffico locale, senza deturpare il territorio. Questo
attraversamento deve essere concordato con le amministrazioni
locali, minimizzando l’impatto ambientale e massimizzando i
vantaggi indotti alla viabilità locale.
L’emergenza ambiente si fa sempre
più pressante...
Nella nostra zona 3
discariche sono troppe: abbiamo la più grande concentrazione
mondiale di discariche. Bisogna evitare altri aggravamenti: in un
ottica di giusta ripartizione delle responsabilità noi abbiamo
già dato, questo territorio ha già dato e non può sopportare
altri insediamenti di questo tipo.
Sul problema della
microcriminalità, cosa suggerisce?
La microcriminalità va
assolutamente combattuta. La nostra zona è sempre stata
tradizionalmente tranquilla ma, negli ultimi anni, l’aumento di
questo pericolo risulta preoccupante: dobbiamo garantire un
maggior controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine,
promuovendo la realizzazione di nuove caserme e l’ampliamento
degli organici locali, oggi assolutamente insufficienti ed al di
sotto delle medie nazionali. E’ del tutto evidente anche la
necessità di garantire la certezza della pena per i delinquenti,
nonché maggior rigore per l’espulsione certa ed immediata degli
immigrati clandestini.
Altro tema caldo per il Suo
collegio è l’ospedale, dall’autonomia alla malagestione...
È evidente che l’efficienza
del Presidio Ospedaliero di Saronno debba essere tutelata e
difesa. Non è nei nostri piani l’azzeramento ne il
depotenziamento dell’Ospedale di Saronno, ma la
razionalizzazione dell’Ente nel suo complesso: per la riduzione
dei costi, migliorando al tempo stesso la qualità dei servizi. Il
sistema sarà migliorato e potenziato. Non ritengo perseguibile ne
vantaggiosa per i cittadini l’autonomia: dobbiamo eseguire una
razionalizzazione del sistema globale per garantire migliori
prestazioni con minori costi ai cittadini. Se dovessi essere
eletto garantisco un personale impegno a difendere e consolidare
la struttura saronnese ed a garantire che l’Ospedale di Saronno
continui la sua tradizionale funzione per gli abitanti del
circondario. Mi farò piuttosto carico che gli stanziamenti già
deliberati per il completamento delle strutture saronnesi
pervengano regolarmente della Regione, per dare corso all’ampliamento
del fabbricato e la conseguente razionalizzazione di reparti
ancore incompleti o in precarie sistemazioni.
Come recuperare quella parte di
elettorato deluso che sceglie di non votare?
Facendomi conoscere da più
cittadini possibile: voglio incontrare più gente possibile, per
far capire ai delusi che sono una persona del territorio, uno di
loro, con la ferma determinazione di lavorare seriamente per
rilanciare la nostra zona. Se, come spero, dovessi essere eletto,
il 14 maggio lascerò immediatamente il mio lavoro per dedicarmi
completamente all’attività parlamentare, dimostrando anche ai
cittadini del Saronnese che quando la politica viene fatta
seriamente, con impegno, passione e senza interessi personali,
vale la pena di dare il proprio voto.
Manuel Sgarella
Chi
è Marco Airaghi
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