Gemonio - Il sindaco uscente in corsa per il secondo mandato: «Acquedotto e bilancio, i fiori all'occhiello. Pronti a completare l'opera»
Felli cerca la conferma: "Orgoglioso dei risultati raggiunti"

Cinque anni dopo, Fabio Felli ci riprova: il sindaco di Gemonio sarà di nuovo alla testa della lista “Tradizione Territorio Cittadino” nella tornata elettorale del 28 e 29 marzo per confermarsi sulla poltrona più ambita di Villa Sacchi-Forzinetti. Cinquant’anni, attivo nel campo dell’immobiliare, Felli è un indipendente la cui compagine è sostenuta da Lega Nord e PdL, che sono rappresentati da alcuni esponenti locali.

Quattro candidati a sindaco per meno di 3mila abitanti: qual è il suo commento?
«A prima vista il fatto di avere tante persone impegnate potrebbe sembrare un bene per il paese, però – pur ritenendo inviolabile il diritto che ognuno ha di candidarsi – forse non è proprio così. So che alcune liste hanno fatto fatica a completare l’elenco, mi pare ci sia molta ambizione personale nel presentarsi. Credo che l’unica esperienza interessante, al di là di qualche uscita che non approvo ma che fa parte della dialettica elettorale, sia quella di Carini che ha radunato un gruppo con molti giovani. Per il resto non vedo progetti solidi all’orizzonte».

 
La vostra lista è all’insegna della continuità, anche se nel corso della legislatura sono usciti personaggi importanti. Come vi siete mossi per scegliere nuovi candidati?
«Rispetto al 2005 siamo rimasti in otto, me compreso, e considero una vittoria il fatto che la squadra sia stata completata senza alcun problema: un segno di fiducia nel lavoro fatto fino a ora. Sul fatto di non avere più in lista determinate persone, se n'è già parlato tanto: certe scelte ci sono costate fatica, non lo nego, ma credo che sia meglio così. Qui si lavora di squadra, i “giocatori” devono agire all'interno di un modulo e io ne sono il responsabile».

 
Cosa la rende orgoglioso di questi anni in amministrazione?
«Il mio primo mandato ha avuto un'attenzione particolare alle opere pubbliche e credo che gli obiettivi siano stati raggiunti. Penso per esempio all'acquedotto: oltre ai due nuovi pozzi con i finanziamenti ricevuti grazie ai legami politici, sono state riparate una serie di perdite importanti. Poi ci sono stati il rifacimento di piazza Vittoria, la nuova illuminazione, i miglioramenti sulla statale e a tutta la viabilità nella zona del cimitero, per cui il Comune non ha speso soldi. Quel che però mi rende orgoglioso è quanto fatto sul bilancio: Gemonio non ha adoperato gli oneri di urbanizzazione per pareggiarlo, come permesso dalla finanziaria. Quei soldi sono stati utilizzati per i servizi e in questo momento ciò è molto importante. E alcune nostre scelte, come quelle legate alla raccolta rifiuti e al miglior utilizzo delle risorse interne, ci hanno permesso di risparmiare risorse. Diranno infine che abbiamo aumentato l'addizionale Irpef: è vero, ma di una quota minima che ci permette di prevenire ed evitare voragini future».

 
Cosa invece non è riuscito a portare a termine?
«Anzitutto avrei voluto dare al cittadino una diversa risposta sull'organizzazione della Polizia Locale. Vorrei anche ristrutturare il salone delle feste del Municipio per il quale abbiamo comunque pensato a un progetto esecutivo da realizzare in futuro. Infine ci sarebbe il terzo lotto del Museo Bodini: al di là della validità del progetto però, ritengo che l'impegno richiesto al Comune sia troppo oneroso, in relazione ai risultati. Se qualcuno offrirà nuove possibilità vedremo, ma non posso mettere in pericolo il Comune con investimenti troppo gravosi».

 
Ci perdoni, ma cinque anni fa abbiamo sentito parlare di grande attenzione verso l'informazione al pubblico. Qui i risultati sono stati decisamente deludenti.
«Questo è vero, ci sono stati degli intoppi. Purtroppo capita che impegni personali degli amministratori abbiano rallentato il programma che ci eravamo dati. Se avremo un nuovo mandato dovremo migliorare questo aspetto».

 
All'orizzonte si profila il Pgt. Che linee verranno seguite a riguardo? E come vi muoverete su tutto ciò che è legato all'ecologia?
«La filosofia riguardo il Pgt è semplice: prima di tutto vogliamo individuare i bisogni relativi ai servizi, come parcheggi e viabilità. Poi decideremo i vari azzonamenti tenendo presenti due principi: evitare zone di costruzioni intensive come i cosiddetti “ecomostri” e dare la possibilità ai gemoniesi che lo desiderano di non lasciare il paese per costruirsi una casa. Le zone verdi e boschive però saranno salvaguardate. Per quanto riguarda il “verde” vorrei muovermi con cautela: sulle energie alternative c'è uno studio già iniziato e valuteremo certamente come agire sugli edifici pubblici. Però in questo momento ci sono mille proposte a riguardo: bisognerà valutare bene dove e come operare. Sempre sul verde, la nostra lista negli anni scorsi ha lavorato per la chiusura del compostaggio mentre di recente abbiamo chiesto le garanzie che ci competono riguardo l'attività della cementeria di Caravate».

 
Detto dell'informazione, passiamo all'informatizzazione, tema caro a VareseNews. Anche in questo caso, il Comune di Gemonio è un po' indietro.
«L'attuale sito web va migliorato e ci stiamo già pensando. L'idea è quella di sviluppare la certificazione on line, anche aderendo al progetto portato avanti dal Tribunale e dalla Provincia di Varese».
Damiano Franzetti
Giovedi 18 Marzo 2010