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Il nostro primo grafico, un fratello, un "figlio". Gioie (grandissime) e dolori (pochi ma intensi) per i primi quattro indimenticabili anni

ANCHE IO ? Grazie a Maurizio Olivarez


Frequentavo l'ENAIP di Varese correva l'anno di grazia 1998 o era il 99 ma chi se lo ricorda più, una mia compagna di classe lavorava part-time come grafica presso il "Circolo di Boston" dopo circa una settimana di servizio dal giovanneliano mi disse "Io non ci vado più, se vuoi vacci tu", ai tempi mi serviva la pecunia quindi decisi di andarci, non potevo neanche immaginare cosa mi aspettava.

Feci un veloce colloquio con Marco, l'impatto fu dei migliori l'ambiente mi piaceva molto, mi colpì molto anche la schiettezza e la parlantina del Giovannelli, oltre alla sua persona che mi ricordava tanto "Alberatone" il protagonista dell'omonimo cartoon con Bill Cosby, ai tempi mi parlò anche del progetto "Varesenews" e l'idea mi stuzzicava non poco.

Decisi di salire sulla barca "Varesenews" e per quattro anni consecutivi venni letteralmente rapito.
I ritmi di lavoro erano di circa 9-10 ore compreso il sabato e alcune volte la domenica, ma non era pesante, per me la redazione era diventata una seconda famiglia e il lavoro non era solo quello che ti permetteva di portare la pagnotta a casa ma dava un senso anche a te stesso facevi qualcosa per gli altri e mi sentivo appagato.

Il giornale aveva portato una ventata di genuinità nel panorama giornalistico varesino, esplorando un canale "Internet" che ai tempi veniva considerato una sorta di "Giochino" nella casa di pochi, poi il "Giochino" entrò nella casa di tutti e Varesenews divenne grande dalla bettola sopra il "Circolo di Boston" alla sede dei signori dell'informatica la ELMEC.

La formazione iniziale era così composta "Ül Diretür" all'anagrafe Marco Giovannelli, un vulcano di idee alcune geniali altre un po' meno, instancambile, di lui mi piaceva il fatto che non scendeva mai a compromessi con nessuno, una mente brillante in un cubo di carne di un metro per uno.

Il "Nani" ovvero Michele Mancino, la cultura fatta uomo, una penna pungente ma discreta nello stesso tempo, ogni articolo da lui stilato sapeva carpire le sfumature più nascoste di ogni argomento, con uno stile frizzante e mai fiacco, che dire di lui il giornalista perfetto.

Il "Tondo" alias Roberto Rotondo, di Roberto mi colpiva moltissimo la sua pacatezza nei modi di fare e nel parlare che diventava fuoco e fiamme sulla carta.

Con il passare del tempo il giornale acquisì numerosi collaboratori e giornalisti, tutte persone con grandissima personalità e di rara intelligenza, "I Grandi Vecchi", "Il Camogliani", "La Radman", Alessandra, Roberta, Katia, Riccardo e la bella Elena che mi ha sostituito nel ruolo di Kaiser della grafica.

Varesenews è stata un'esperienze di quelle che una persona si porta dentro per il resto della vita con i suoi pregi e i sui difetti, essere Varesenews vuol dire pensare con la propria testa e non darsi mai dei limiti nel rispetto delle altre persone.

Un abbraccio e un "Lunga vita a Varesenews" questo è tutto il bene che vi posso augurare.

Dimenticavo alla festa ci sarò anch'io, ogni sera fino al 10 pregherò per la presenza del sensei Diego, speriamo che mi dedichi un "VIULENZAAAAAAAA" solo allora potrò morire felice

Maurizio Olivarez

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