Varese - L'avvocato bustocco ha lanciato la sua candidatura sostenuto dall'Area Democratica dei veltroniani
Picco Bellazzi candidato del "popolo delle primarie"

È stata una presentazione “corale” quella che ha lanciato la candidatura a consigliere regionale di Picco BellazziWalter Maria Picco Bellazzi, l’avvocato bustocco in lizza con il Partito Democratico per la conquista del “Palazzo Lombardia” alle elezioni del 28 e 29 marzo. Si spera. «Dovessero modificare le regole per colpa dell’incompetenza del centrodestra nel presentare le liste – spiega lui stesso – sarei infuriato, da avvocato dico che le regole vanno rispettate come del resto accade per tutti i cittadini».
Con lui tutti i rappresentanti che fanno capo ad Area Democratica, il movimento nato dal progetto veltroniano e poi franceschiniano del Pd, ma anche Claudio Donelli, storico senatore del Pci che alle primarie ha votato per Bersani. Tutti insieme per lanciare la candidatura di «un uomo con una decorosa storia personale, tanta esperienza politica e soprattutto rappresentante della società civile». Parola di Paolo Rossi, senatore del Partito Democratico. «Una candidatura che rispecchia lo stile di chi ha voluto la nascita del Pd», chiosa invece Luisa Oprandi, responsabile della cultura all’interno del partito.
Bellazzi, avvocato titolare di uno studio a Busto Arsizio con 10 collaboratori, si definisce più semplicemente un democristiano, «non un ex e nemmeno un post», che ha avuto il coraggio di fare politica in un territorio dove la Lega ha fatto man bassa di voti, portando sempre avanti con coerenza quelli che sono i suoi principi politici e morali.
La sua candidatura ha due importanti significati strettamente politici: «è un candidato – spiega il senatore Rossi - con un appeal che va oltre ai militanti del partito», in coerenza con il principio della mozione Franceschini di dare rappresentanza al “popolo delle primarie”, ed è una candidatura che si pone l’obiettivo innanzitutto di far vincere il Partito Democratico, «non volete votare per me? Votate per gli altri candidati del Pd che sono tutte persone bravissime – dice Bellazzi – l’obiettivo è che vinca il partito non la persona».
La persona in ogni caso ha comunque un suo programma e un suo progetto politico da portare in Lombardia, un progetto che pone davanti a tutto «la sobrietà e la difesa dei più deboli»: «In un periodo di crisi come questo trovo vergognoso – spiega Bellazzi – gli eccessi delle campagne elettorali che ho visto fare ai nostri avversari politici, con convention all’americana in teatri fastosi e un mare di soldi in pubblicità. Da me non avrete congressi a teatro o pullman elettorali ma un programma politico dalla parte dei più deboli».
Dalla parte di chi non ha la casa, «proporrò finanziamenti per la costruzione di case a canone agevolato, fondi per gli affitti e per aiutare le giovani coppie con le rate del mutuo»; dalla parte dei diversamente abili, «incentivi per l’eliminazione delle barriere architettoniche e per chi assume disabili»; dalla parte di chi non ha lavoro, «voglio un fondo regionale per integrare gli ammortizzatori sociali»; dalla parte delle imprese, «dobbiamo lavorare sui costi per l’energia, garantire l’esenzione Irap ai giovani che aprono nuove imprese, incentivare l’installazione di disposizioni anti-infortunistiche nelle aziende»; e poi ancora dalla parte degli agricoltori, dell’ambiente, delle famiglie e dei giovani. E su questo punto si fa garante Marco Regazzoni dei giovani del Pd varesino, «io sono giovane e Walter è più vecchio ma ho avuto modo di conoscerlo e so l’attenzione che ha per i problemi dei giovani. Saprà portare le nostre esigenze in consiglio regionale».
 

Tomaso Bassani
Venerdi 5 Marzo 2010