Varese - «Bisogna realizzare una semplificazione della macchina amministrativa» spiega il segretario provinciale del Pd
Tosi, ecco come sostenere le Pmi

Stefano Tosi ha presentato un programma elettorale in dieci punti, proposte per dare sostanza alla sua candidatura al consiglio regionale. I punti 1 e 3 sono dedicati alle imprese e oggi, il consigliere uscente, ha chiarito che cosa intenda fare per aziende del territorio se sarà rieletto. «Bisogna realizzare una semplificazione della macchina amministrativa» spiega il segretario provinciale del Pd, che comincia con il chiarire che le tasse non si possono eliminare ma che un taglio dell’Irap a vantaggio delle piccole imprese che mantengono l’occupazione sarebbe praticabile, applicando cioè l’aliquota più bassa al 2, 98% anziché al 3,9% per chi non licenzia. Sarebbe un incentivo a tenere duro e salvare il lavoro, ma anche la Regione deve aiutare gli imprenditori. «Bisogna sostenere la sussidiarietà, d’accordo, ma il principio va applicato sul serio, ad esempio evitando di creare doppioni inutili per il credito alle imprese, e aiutando invece il sistema dei Confidi, che nel 2010, andrà maggiormente patrimonializzato, per permettere alle aziende che nel 2009 hanno goduto della moratoria sui mutui, di poter avere liquidità». Tosi entra nello specifico delle questioni, facendo valere la sua esperienza sui banchi del consiglio regionale: «Entro i primi 100 giorni di legislatura, va approvata una legge – continua Stefano Tosi - che renda più semplice il sistema regionale di sostegno alle imprese basato sullo Small business Act. Vanno rese semplici le procedure, perché accedere ai bandi non è facile, vanno creati automatismi, e non bisogna lasciare che, a fronte di procedure macchinose e complicate, possa essere favorita una attività di mediazione poco trasparente. La Regione deve inoltre impegnarsi a stabilire un tetto massimo per i tempi di pagamento delle pubbliche amministrazioni ai fornitori privati» Tosi pensa anche a incentivi per chi investe sulla green economy e una politica industriale che orienti la Lombardia verso nuovi mercati, aggredendo la crisi, che ancora nel 2010 non consentirà una grande ripresa. 

R.R.
Martedi 9 Marzo 2010