Varese - L'incontro con Bossi e l'innamoramento per la Lega. La Regione vista da un candidato: Bruno Specchiarelli
"Il mio slogan è rappresentare la gente"

bruno specchiarelli«Ho cominciato come semplice operaio, e sono andato in pensione come capo reparto. L'amore per la politica è sbocciato dopo l'incontro con Bossi».
Questo signore che racconta la sua avventura nel lavoro e nel partito è Bruno Specchiarelli, classe 1947, sposato, una figlia è uno dei candidati al Consiglio regionale messo in campo dalla Lega Nord. Specchiarelli è nato e ha vissuto a Somma Lombardo: da qui si spiega il suo forte attaccamento al territorio.
Quali sono le sue precedenti esperienze politiche?
«Ho iniziato nei primi anni '90 quando un amico mi convinse a partecipare ad un comizio elettorale in cui parlava Umberto Bossi. Io rimasi lì tutta la sera e alla fine ci andai anche a cena, parlammo di politica di fronte a una pizza e una birra per tutta la notte, e capii che quello era il capo del partito giusto per me».
Cosa la colpì di Bossi?
«Mi colpì una frase: disse: 'Ogni uomo ha un prezzo, ma non tutti gli uomini si fanno comprare. Ecco, io ho bisogno di uomini che non si vendono'. Mi buttai nella Lega nella sezione di Somma e nel 94 anche quella di Golasecca».
Poi?
«Sono stato eletto in Consiglio provinciale con l'amministrazione Ferrario, e partecipai come assessore alle politiche per l'agricoltura e alla gestione faunistica, incarico che tuttora ricopro oltre ad essere delegato per queste materie all'Unione Pronvince Lombarde, dal novembre 2009».
Quali valori caratterizzano la Lega, oggi?
«Vicinanza al territorio e alla gente, contatto con le persone».
Ma il ministro Sandro Bondi (coordinatore nazionale Pdl) in una recente intervista al Corsera sostiene che il Pdl sia il partito più radicato sul territorio in Lombardia....
«Dissento da questa affermazione (ride nda). Forse Bondi ha ragione se si contano gli infopoint nel periodo elettorale. Poi però quando tutto finisce restano solo le sedi della Lega. Bossi disse: 'una sezione per ogni campanile'....ci siamo quasi».
Perchè si candida alle regionali?
«Voglio far maturale la mia esperienza sul territorio per fare un passo in più, per allungare il cordone ombelicale fino a Milano».
Quali istanze porterà in regione se venisse eletto?
«Quelle che più si avvicinano alle mie competenze istituzionali, ma con un occhio di riguardo all'Expo. Nel 2105 si parlerà di alimentazione. Ebbene, questo dovrà avvenire davvero e con investimenti per valorizzare il locale. Altrimenti faremo solo grandi strade, senza investire sulla nostra agricoltura. Poi un tema che mi sta particolarmente a cuore è quello della scuola: bisogna investire di più per la formazione dei nostri ragazzi».
Entra in una stanza e trova Bersani: cosa gli dice?
«Stimo Bersani. Gli farei un forte in bocca al lupo e un po' di raccomandazioni: parli di politica vera, perché c'è bisogno anche di un'opposizione forte».
Nella stanza accanto, quando entra trova Berlusconi....
«Beh gli direi che è simpatico, un po' meno quando parla troppo».
C'è più bisogno di: legalità, lavoro o partecipazione?
«Non si può prescindere da queste tre voci. Se non c'è legalità c'è lavoro precario. Sono fondamentali per la vita quotidiana di ogni cittadino. Ma le dirò di più. Anche la partecipazione è fondamentale. Partecipazione per ogni attività amministrativa: non c'è solo il Governo, c'è anche il consiglio comunale e le decisioni che direttamente riguardano la nostra vita, quella dei nostri cari».
Ha uno slogan?
Ci pensa un attimo e poi: «No, non ho uno slogan elettorale. La mia campagna la faccio incontrando la gente a cene e ad aperitivi. Ma se dovessi farne una così, su due piedi direi: “In Regione per la gente e con la gente”».

Andrea Camurani andrea.camurani@varesenews.it
Lunedi 22 Marzo 2010