Christian Campiotti, 39 anni, Udc, si presenta alle elezioni regionali; è assessore alle politiche sociali in provincia. 

La prima cosa che farà in Regione.

«Continuerò la battaglia per le donne vittime di maltrattamenti domestici».

Che fare con la sanità?

«Abbiamo chiesto che i partiti facciano un passo indietro, non vogliamo che i dirigenti vengano scelto solo su base di appartenenza politica».

E poi?

«Va favorita la famiglia, quella naturale che è il caposaldo della società».

Politica religiosa o laica?

«Noi siamo un partito religioso, siamo un partito di ispirazione cristiana, che ha valori universali e condivisibili da tutti».

La Lega, che rapporto avete con loro?

«In provincia sosteniamo galli perché è una brava persona e un buon amministratore. Nelle amministrazioni di Varese abbiamo un rapporto buono con la Lega ma alle elezioni regionali è stata data una valenza politica e quindi abbiamo voluto proporre le nostre idee».

A chi ti ispiri?

«Alla gente comune, il mio modello politico è il confronto con le persone e la mia ambizione è difendere i più deboli».

Perché ti candidi?

«Me l’ha chiesto Casini, mi ha chiesto di metterci la faccia, per questo progetto di rinnovamento della politica. I 20 anni di Formigoni, se vincerà, sono la dimostrazione che certi partiti fanno una gran fatica a rinnovarsi».

Siete federalisti?

«Sì, Don Sturzo era federalista, ma un federalismo serio. Non quello che cancella l’Ici e toglie ai comuni le risorse».

Solo la Lega difende il territorio, dicono i leghisti, è un equivoco?

«La Lega ha il vantaggio di essere stata la prima a ridare un certo orgoglio di appartenenza a questa terra, ma questa difesa deve essere valutata all’interno dello sviluppo dell’intera nazione».

Chi vuole rappresentare?

«I giovani che non si possono sposare e che aspettano il posto di lavoro e chi vuole che i politici siano dei servitori delle istituzioni».