Elezioni - Avvocato civilista, è candidata per l'Udc. Al centro della sua proposta interventi per la prevenzione e cura delle dipendenze dal gioco d'azzardo e per interventi sociali per le famiglie
Sara De Micco, un impegno contro le dipendenze e per le famiglie

Un impegno specifico contro le nuove dipendenze: è la scelta di Sara De Micco, avvocato civilista specializzata nel diritto di famiglia, candidata al consiglio regionale nella lista dell’Udc. «Non ho alle spalle nessun percorso politico. Sono cresciuta con una formazione cattolica, nelle parrocchie e all’Istituto Aloisianum di Gallarate, sono impegnata da sempre nell’associazionismo. Sono vicepresidente dell’associazione Azzardo e Nuove Dipendenze».
E proprio il tema del gioco d’azzardo delle dipendenze è al centro delle proposte che vuole portare in Regione: «Nell’ambito della tutela della salute, voglio impegnarmi per la prevenzione delle patologie legate alle dipendenze, a tutte le dipendenze da non-sostanze, che sono molteplici: sono materie che normalmente non vengono trattate dalla politica». In particolare la De Micco si propone di agire direttamente sul versante della prevenzione: «Conoscendo bene la normativa sul gioco d’azzardo, chiederò fondi seri per lo studio e la ricerca, che oggi sono in carico solo all’associazionismo, in mancanza di una presa di coscienza più ampia». Ma gli interventi sia sul versante della prevenzione che su quello dell’assistenza è più ampio e sarebbe affidato ad una Legge Regionale «che imponga la destinazione di una quota parte dei proventi derivanti alla Regione dall'esercizio del gioco d'azzardo lecito, a progetti e laboratori stabili per la cura del gioco d'azzardo patologico, l'assistenza dei giocatori e dei famigliari; alla analisi epidemiologica del fenomeno; alla diffusione dei mezzi di prevenzione; all'imposizione di mezzi di contenimento della pubblicità ingannevole e alla pubblicità in se stessa sui giochi d'azzardo - che siano il bingo, il lotto, il gratta e vinci». Magari con un’indicazione della pericolosità bene evidente, «come per i pacchetti di sigarette». Il finanziamento sarebbe garantito proprio da un vincolo su una parte dei proventi del gioco d'azzardo legale: una sorta di "restituzione" alla comunità. Gli importi derivanti dal gioco d’azzardo sono consistenti: «Studiando – spiega la De Micco - ho potuto scandalizzarmi delle cifre del gioco legalizzato: nell’ultimo anno il fatturato è stato di 80 miliardi di euro, con un utile di 8 miliardi di euro (che non entra nel bilancio dello Stato) e con 350 milioni di euro di vincite non incassate». Per questi 350 milioni si propone un utilizzo a favore delle famiglie, a livello regionale, «che consenta di avere nidi ed asili gratuiti, abolizione delle rette e dei costi dei libri di testo, degli abbonamenti, funzionamento delle mense, cura delle infrastrutture e dei servizi di collegamenti destinati».

Altro impegno della De Micco è sulla tutela del Made in Italy, con una proposta per far sì che «l'intera produzione dei manufatti che si vogliano fregiare della qualità Made in Italy sia svolta in Italia. Per tutelare la capacità produttiva interna e far partecipare della ricchezza che il prodotto marchiato determina in coloro che lo detengono. Il Made in Italy è anche garanzia dei mezzi di produzione, della adozione di strumenti di sicurezza sul lavoro e di rispetto per l’ambiente». «Anche questa, dunque, è una questione etica», specie in un Paese che vede crescere la disuguaglianza in tutte le classi sociali. «Questo è l’Italia che ho visto in queste settimane e che incontro nella mia attività professionale. Non certo quella che spende un milione di euro in pubblicità elettorale»
Roberto Morandi
Venerdi 26 Marzo 2010