Elezioni - Duri i commenti degli altri partiti. Candiani (Lega Nord): "Dilettanti allo sbaraglio". Tosi (Pd): ""Superficialità procedurale e leggerezza". Milani (Idv): "Considerazione delle regole parziale". Sportivo Campiotti (Udc). Agostinelli (Sel): "Intollerabile qualunque sanatoria"
In attesa del ricorso nel Pdl regna la tranquillità

Sono ore di attesa a Milano e in tutta la Lombardia: il Popolo della Libertà ha presentato ricorso contro la decisione di escludere il listino di Roberto Formigoni dalle elezioni regionali del prossimo 28 e 29 marzo. La decisione si saprà entro 24 ore. Nel Pdl del Varesotto regna la tranquillità, con qualche distinguo: «Ho sentito i vertici del partito e mi hanno assicurato che tutto si risolverà in breve tempo – spiega Luigi Zocchi, candidato bustocco al consiglio regionale -. Io sono adirato perché è un mese e mezzo che chiedo se noi candidati avremmo dovuto fare qualcosa per le firme: mi hanno sempre risposto che non è compito mio e di non preoccuparmi e questo è il risultato. È un pasticcio dovuto a vizi formali, forse sarebbe servita più attenzione e più in anticipo». «Meravigliato» si dice Rienzo Azzi, assessore provinciale e candidato Pdl in consiglio regionale: «È assurdo che una lista così rappresentativa sia messa in discussione. C’è una burocrazia demenziale che non può mettere in discussione il confronto popolare. Il pasticcio deriva da regole difficili da rispettare. Un’esclusione del listino non avrebbe senso». Tranquillo più di tutti Raffaele Cattaneo, assessore regionale uscente e candidato del Pdl in consiglio regionale: «Io sono stato con Formigoni ieri pomeriggio e ieri sera – spiega -. Ho trovato il presidente serenissimo e assolutamente convinto del ricorso presentato. È sereno perchè ci sono già sentenze in passato che ritengono non essenziali alcuni requisiti. Bisogna evitare in futuro di fare anche gli errori, questo sì. Ma qui a Varese comunque non è stato fatto niente di sbagliato». 

Duri i commenti degli altri partiti. Per la Lega Nord il segretario provinciale Stefano Candiani parla di «dilettanti allo sbaraglio. Anche io ho presentato le liste in provincia di Varese: le regole sono difficili, ma l’ho fatto con tutti i crismi del caso. Serve attenzione, la cosa è seria. Nell’era di internet e della tecnologia trovo però assurdo che siamo ancora qui discutere di un timbro tondo e una data che non c’è – spiega il leader provinciale leghista -. È un’arretratezza burocratica evidente che va in qualche modo superata». Proprio oggi la Padania, organo giornalistico del Carroccio, ha titolato: “La Lega Nord salva Formigoni presidente”, facendo riferimento ad una sentenza del Consiglio di Stato, ritenuta decisiva per il recupero della lista, un escamotage giuridico che sarebbe stato scovato dalla sezione leghista di Cazzago Brabbia, paese di nascita dell’onorevole padano Giancarlo Giorgetti.
 
Duro Stefano Tosi, consigliere regionale uscente del Pd e ricandidato in questa tornata: «È il segno delle difficoltà del Pdl nel formare la propria lista: se si fanno le cose all’ultimo minuto si può sbagliare – spiega Tosi -. C’è stata superficialità procedurale e leggerezza quando è richiesta precisione e trasparenza. Noi le firme le abbiamo raccolte come si deve, bisogna saperlo fare e mi viene da dire che se non sanno raccogliere le firme chissà come sanno governare». Anche Alessandro Milani, candidato alle regionali per l’Italia dei Valori, è tranchant: «Formigoni dimostra che non gli interessa il giudizio del tribunale: è convinto di potersi candidare e di rivincere – attacca -. Non capisco perché chi rispetta le regole debba essere messo sullo stesso piano di chi non lo fa. Nel Pdl c’è una considerazione delle regole parziale». Sportivo il commento di Cristian Campiotti, assessore provinciale e candidato in consiglio regionale per l'Udc: «Spero abbiano rispettato tutte le formalità. La competizione si fa col voto, non con le esclusioni – commenta -. Le regole devono valere per tutti, è vero, ma stento a credere che uomini esperti come quelli del Pdl abbiano sbagliato in modo così marchiano». Per Mario Agostinelli, consigliere regionale uscente e candidato a Milano e Varese per Sinistra, Ecologia e Libertà «È intollerabile qualunque sanatoria. Le firme per la sottoscrizione delle liste e dei listini o vengono raccolte, autenticate, certificate e presentate regolarmente oppure non possono essere accettate. Per quanto ci riguarda, in quattro province non abbiamo presentato le liste perché non siamo riusciti a raggiungere il numero sufficiente di firme previsto dalla legge. Sarebbe dunque intollerabile qualsiasi sanatoria. Facciamo da subito presente che agiremo a tutti i livelli affinché le forze politiche serie non vengano penalizzate da quanti continuano a pensare e agire come se le norme fossero discrezionali».
Tommaso Guidotti - tommaso.guidotti@varesenews.it
Martedi 2 Marzo 2010