C’è un welfare sommerso di cui nessuno tiene conto, una spesa enorme e completamente a carico delle famiglie di cui la Regione Lombardia non si è mai occupata. È l’accusa di Stefano Tosi, candidato alle elezioni regionali per il Partito Democratico e consigliere regionale uscente, che rimprovera al potere formigoniano «miopia politica» per non aver mai considerato l’enorme spesa che le famiglie devono sostenere per alcuni capitoli essenziali della sanità, tra tutti l’assistenza domiciliare agli anziani, la spesa per i farmaci e le cure dentistiche.
Nella sua analisi Tosi incrocia alcuni dati che definisce preoccupanti, «in Lombardia le famiglie spendono quasi due miliardi di euro per le badanti, e il dato riguarda solo quelle in regola, e l’esclusione di fatto delle cure dentistiche dal Servizio sanitario nazionale obbliga il 92% degli utenti a rivolgersi a studi privati». Le conseguenze sono devastanti, «si tratta di una spesa enorme che le famiglie sono chiamate a sostenere con le proprie risorse, oltre a quelle che già versano alla collettività attraverso le tasse. Si tratta di una spesa direttamente a carico dei cittadini e la responsabilità politica della Regione è di aver chiuso gli occhi su questa realtà».
Secondo i dati forniti dal Partito Democratico “la metà dei cittadini lombardi non è mai andata dal dentista perché le cure sono troppo costose. Queste risultano essere la seconda causa d’indebitamento delle famiglie italiane costrette a ricorrere sempre più spesso a prestiti o a farsi anticipare parte del Tfr per farvi fronte”.

«Il dato sull’assistenza agli anziani – spiega Tosi - è ancora più preoccupante se messo in relazione con quello dell’andamento demografico: in provincia di Varese il 20% della popolazione ha più di 65 anni e l’indice di vecchiaia di Varese è più alto della media lombarda. Il risultato è che viviamo una situazione che a causa dell’invecchiamento rischia di esplodere».
Di fronte a questa consapevolezza Tosi porta avanti un programma preciso in questa campagna elettorale: «innanzitutto – spiega - va ridotta l’Irpef estendendo l’aliquota minima dello 0,9% per tutte le famiglie con un reddito fino a 30mila euro e per quelle con almeno 3 figli a carico o con altre situazioni particolari di disabilità o con anziani a carico». «Va inoltre istituito un fondo regionale per garantire un sostegno a quei costi “nascosti” che le famiglie devono sostenere per la cura degli anziani», inoltre, «va garantito un blocco di 5 anni ad ogni aumento dei ticket sanitari, va abolito il ticket regionale per i farmaci e predisposto un programma gratuito di prevenzione per garantire le cure dentarie, quello che attualmente ha messo a disposizione la regione non è sufficiente perché interessa solo le famiglie con un bassissimo reddito».
La colpa di questo stato di cose, secono il candidato Pd, è della Regione «che in questi anni ha privilegiato a dismisura il servizio ospedaliero depauperando i servizi territoriali che sono quelli di cui il cittadino ha più bisogno».