Cena indiana e concerto
Laveno E-venti Associazione di promozione sociale
Vi invitano cordialmente ad una giornata di condivisione
Giovedì 8 dicembre
CENA INDIANA e CONCERTO
di musica e canti Baul, i mistici folli del Bengala.
Bhaver manush
‘Uomo che esiste, Uomo che sente’
Satyananda Das Baul – Canto e strumenti tradizionali a corde e a percussione: Ektara, Dotara, Dupki, Dugghi, Ananda Lahari;
Hori Dasi: cembali karatala, Igor Orifici: flauti Bānsurī, Gerardo Destino: Tabla
L’uomo del mio cuore è nel mio cuore, per questo lo vedo ovunque. Ho viaggiato in ogni dove, in cerca di lui. Avrei voluto ascoltare parole pronunciate dalla sua bocca, ma non ho udito. Non ci sono riuscito.
Oggi sono tornato nella mia terra, e ora posso udire. Sento il suo flauto nei miei stessi canti. Perché dunque cercare, come un mendicante, di porta in porta? Non è così che lo troverai. Ma vieni a me, guarda nel mio cuore, guarda nei miei due occhi, lì lo vedrai.
(R. Tagore, Gitabitan I, 216)
Giovedì 8 dicembre, l’Associazione lavenese di Promozione Sociale ‘Albero Baniano’, impegnata da diversi anni nello scambio culturale con realtà appartenenti alle tradizioni orali dell’India, propone una giornata di festa insieme all’Associazione Laven
L’evento avrà luogo presso il salone dell’antico cortile dell’ex monastero delBostano, località di Mombello, in via Bostano 20, il cui salone è reso disponibile dall’Associazione Comunità e Famiglia – Famiglie del Bostano.
In questa occasione si terrà un mercatino con strumenti tradizionali e manufatti artigianali, un banchetto informativo e per il tesseramento alle due associazioni, una ricco buffet tradizionale indiano e quello che sarà ilclou della serata, il concerto del musicista e performer Satyānanda Das Bāul, accompagnato dalla moglie Hori Dasi ai cembali, Igor Orifici al flauto traverso di bambù, Gerardo Destino alle percussioni tabla.
Satyananda Das è un maestro di canto e musica tradizionale Bāul del Bengala, una musica mistica dalle liriche altamente poetiche e filosofiche.Rabindranath Tagore fu influenzato da questi musicisti erranti e ne restituì all’India e all’Occidente alcune immagini in versi e dipinti.
La tradizione Bāul, che significa ‘colpito o attraversato dal vento’ (vātul, connesso al termine latino vates: colui che è attraversato dal soffio vitale o furore poetico), attinge all’opera di alcuni dei sommi mistici e poeti della letteratura bengalese che va dal XIII al XX secolo, quali Jāyadeva Kāvi, Chandan Das, Shri Chaitanya, Lālon Fakir e altri, e consiste in un cammino devozionale ed iniziatico che include forti componenti della dottrina delTāntra, della Bhakti Vaiṣṇava e del Sufismo.
Il Bāul crea con la propria abilità musicale, poetica e allusiva, una magia di suoni e di significati improvvisando con strumenti particolari e celebrando l’Uomo del Cuore (Moner Manush), l’unità degli esseri viventi, il superamento dell’illusione e delle convenzioni sociali, dell’attenzione al presente scevro di idealismo, dell’amore per la verità e della realizzazione di sé che integra l’altro. vive da asceta, restando a contatto con la terra, secondo gli insegnamenti di una disciplina esoterica (sādhanā) impartita dal guru.
L’arte Baul è un’espressione della cultura popolare bengalese, radicata nella profonda tradizione sapienziale indiana; un fiume in piena di suoni, ritmi, melodie emozionanti e danze improvvise le cui acque pure sgorgano dalle maestose vette del cuore.
(su prenotazione, costo euro 25 concerto incluso)