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Il signor D.C. e l’ipocrisia

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2 Aprile 2011

Gent.mo direttore,
mi sento in dovere di replicare all’anonimo D. C. a seguito dell’orrore provato leggendo le sue dichiarazioni.
Innanzitutto provo un forte senso di fastidio nel sentire lui (leghista dichiarato) parlare dell’ipocrisia altrui.
E’ manifesto, oserei dire lapalissiano, che ipocrita sia il comportamento dei leghisti.
Cominciando dai parlamentari, che amano puntare il dito contro Roma ladrona, ma non hanno mai rinunciato alle futili indennità, economiche e giuridiche, riservate ai politici dal nostro ordinamento; non hanno mai sostenuto alcun provvedimento volto, cito il primo esempio che mi viene in mente, a dimezzare lo stipendio dei parlamentari.
Ipocrita ancora è chi mi dice che il ministro dell’interno si dichiara pronto ad accogliere i richiedenti asilo, mentre quello delle riforme per il federalismo ha appena detto “fora d’i ball”. Ipocrita è chi dice che la lega non è un partito razzista e xenofobo, mentre le frasi più comuni degli elettori leghisti sono “buttiamoli a mare” “ci rubano l’identità culturale” “tornino a casa loro” “noi non ci comportavamo così quando andavamo all’estero in cerca di lavoro”. Sì, questa è ipocrisia, perché bisogna tener conto del fatto che gli italiani hanno esportato per primi la mafia nel mondo (certo, non tutti, ma non è tollerabile sentir dire che ci siamo comportati bene andando all’estero). E’ ipocrisia anche perché l’identità culturale non viene certo eliminata dal contatto con una diversa. Ciò accade solo quando tale identità non è abbastanza forte, oppure quando noi per primi riscontriamo aspetti positivi in una diversa identità culturale e decidiamo di farli nostri.
Ipocrisia leghista è lo scagliarsi contro l’Unità d’Italia, la Costituzione, la bandiera e l’inno, invece di portar rispetto a quel paese a cui appartengono, dalle cui istituzioni dipende la loro carica stessa e i cui interessi giurano di fare quando assumono i propri incarichi. Per quanto riguarda gli elettori, quanti sono i leghisti che ricevono la pensione dallo stato italiano? Bene, andiamo avanti a sputare nel piatto in cui mangiamo.
Ipocrisia ancor più grave è quella dei meridionali che votano lega. Lo dico da figlio di un uomo che nel 1960 ha raggiunto la Lombardia dalla Calabria e ha dovuto subire vessazioni e sberleffi da parte dei lombardi che si ritenevano migliori. Sì, è ipocrita sostenere la lega che, sebbene abbia abbandonato l’antimeridionalismo (che però persiste tra i fedeli più fervidi della religione padana), ora ritiene seria minaccia l’immigrazione proveniente dall’estero. Questi uomini e donne del Sud con quale coraggio, sapendo ciò che hanno subito, possono pensare di far patire ad altri le loro stesse pene?
E non è forse ipocrisia, nel giro di sei anni, cambiare bandiera tre volte? Nel 1994 Bossi disse “mai più col Berlusca traditore”, cominciò a scrivere articoli contro Fininvest e, già nel 2000, decise di allearsi con costui nuovamente.
E non è da ipocriti presentarsi, durante tangentopoli, con i cappi in parlamento e ora sostenere i provvedimenti salva-premier e schifose leggi come la depenalizzazione del falso in bilancio?
O, signor D. C., non è da ipocriti anche fare del federalismo il proprio cavallo di battaglia e poi pensare invece ad accaparrarsi poltrone in ambienti come Rai, sanità, banche ed enti pubblici?
In attesa di una sua cortese risposta, posso dargliene io qualcuna.
Dunque, lei definisce ipocrisia il dire che l’accoglienza è doverosa, salvo poi negare l’asilo in luoghi indicati come possibili. Beh, mi sembra che potrebbe rispondersi da solo, ma siccome l’ha già fatto, sbagliando tutto, provvederò io: sì, l’accoglienza è doverosa, senza distinzioni, ma non penso che la soluzione sia alloggiarli in vecchie caserme fatiscenti, invase dai ratti, sporche, buie e lasciarli senza cibo. No, bisogna agire su due fronti: da un lato provvedere alle necessità immediate e dall’altro insistere con l’Onu e l’Ue perché facciano la loro parte, ma non è verosimile pensare che se ciò non accadesse gli immigrati dovrebbero essere rispediti a “casa loro”.
Per quanto riguarda il fatto che a sinistra citino (anzi, va, mi ci metto anche io, citiamo) sempre Mr. B., anche in questo caso con un ragionamento piuttosto elementare, lei potrebbe arrivare a capire che non si potrà mai giungere ad un accordo con costui e con i suoi alleati/sgherri. Sì, perché il primo problema da eliminare (non fisicamente, è ovvio) è Berlusconi, non la destra. Questi non è un premier, bensì un losco affarista e non è possibile che in democrazia sia permesso a qualcuno di farsi eleggere per fare i propri interessi. Mai provvedimenti condivisi con chi si fa beffe dei magistrati che fanno il loro mestiere, con chi approva leggi per salvarsi il deretano, con chi si fa eleggere o nominare ministro per evitare processi e condanne, con chi dice un giorno una cosa e ne fa un’altra il giorno dopo, con chi prende in giro le donne e con chi confonde il consenso con la legittimazione all’impunità.
In un paese civile, una persona indagata per rapporti prezzolati con un minore si andrebbe a nascondere sotto il letto, mentre in Italia, dove questa persona è tra le prime quattro cariche dello Stato, la vediamo in televisione e nelle piazze.
Sì, signor D. C., è una vergogna Mr. B. e non è possibile sostenere idee condivise da una tale persona. Quanto lui se ne andrà, si potrà ricominciare a parlare di politica in Italia. Per ora si parla solo di schifo.
In attesa di una sua risposta, porgo cordiali saluti.
S.G. (giusto per mantenere la tradizione da lei iniziata)

S.G.

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