» Invia una lettera

Sos per lo Zamberletti di via Como

Avarie
1 Stella2 Stelle3 Stelle4 Stelle5 Stelle
Loading...

19 Marzo 2016

Riceviamo e pubblichiamo l’appello che un lettore vuole fare a Edoardo Bulgheroni, amministratore unico di pasticceria Zamberletti, per invitarlo a ripensare alla annunciata chiusura della pasticceria e del laboratorio di via Como

Gentile direttore,

scrivo a lei per rivolgermi a Edoardo Bulgheroni, amministratore unico di Pasticceria Zamberletti Srl.

Per diversi motivi frequento quasi ogni giorno via Como, a Varese, la stessa via in cui esiste da anni una piccola ma preziosa pasticceria Zamberletti. Preziosa perché vi si acquistano dolci buoni e freschi, perché vi lavorano persone gentili, perché il caffè è ottimo e le brioche integrali alla marmellata di lampone sono per molti un sollievo mattutino.

Ma c’è un motivo ancora più importante per cui Zamberletti di via Como è preziosa: perché è un negozio storico, un punto di riferimento per molti, sia genitori, insegnanti, studenti della scuola elementare Mazzini – che sta proprio lì di fronte -, sia professionisti che lavorano nella via. Insomma, la pasticceria è una delle poche cose belle che resistono in una strada sempre più abbandonata a se stessa… Trascurata. Sotto molti punti di vista.

Pensi solo che la scuola Mazzini non ha nemmeno il servizio di attraversamento strada (non saprei come chiamarlo) che invece è garantito alla scuola Manfredini, dove per aiutare gli alunni ad attraversare sono stati visti più volte ben due vigili e un ausiliario. Non male, no?
Ora, perché scrivere tutto questo a Bulgheroni? Perché Bulgheroni ha deciso di chiudere questa preziosa pasticceria, che lavora bene ed è sempre piena. Per decentare il laboratorio (ora è nei locali interni: traslocherà a Cassano Magnago) e concentrare l’offerta Zamberletti in via Manzoni e in corso Matteotti.

Cosa importa a noi cittadini? Come si è capito importa molto, perché quel luogo, come si diceva, è un riferimento; è tanto nel poco… Se chiude anche questo Zamberletti, chiude un altro negozio storico di Varese e la via sarà ancora più vuota, s’impoverirà di energie e movimento.

Ora, lo so che è una provocazione, ma Bulgheroni potrebbe ripensare alla sua scelta? Ma soprattutto, quali sono i reali motivi che la dettano? E, ancora più importante, chi fa impresa non dovrebbe riflettere anche sulle ricadute che decisioni dettate da regole economiche possono avere sulla società? Sulle persone? Sulle abitudini e sull’identità di una città?

Grazie per l’attenzione, spero che abbiate voglia di pubblicare questa lettera, ma senza tagliarla. Sarebbe molto importante che il ragionamento uscisse nella sua interezza.
Un cittadino come tanti.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.