“Un disagio che ora è anche il mio”

Il Dirigente scolastico del magistrale Aldo Fumagalli risponde ai ragazzi e replica alle ragioni che hanno provocato l'occupazione

Riceviamo e pubblichiamo

Agli studenti della sperimentazione sociopsicopedagogica dell’Istituto Manzoni

In merito all’occupazione della nostra scuola e ai fatti che ne sono conseguiti, vorrei innanzitutto esprimere il rammarico che provo, e che credo dovrebbe essere proprio di tutti gli educatori, nel constatare che per la soluzione di problemi, anche importanti, si debba far ricorso all’uso di messaggi forti quali l’occupazione di una scuola.
Faccio questa riflessione preliminare perchè il disagio che voi avete detto chiaramente di provare, ora, improvvisamente, è diventato anche mio.
Nessun studente mi aveva mai esposto situazioni relative a difficoltà relazionali, eppure ho sempre ricevuto in presidenza tutti gli alunni che l’abbiano richiesto, singolarmente o classi intere. In ogni occasione di colloquio non è mai stato fatto il minimo accenno a problemi di relazione con il sottoscritto; anzi i rapporti interpersonali sono sempre stati cordiali e corretti e non hanno evidenziato difficoltà insormontabili.
In parecchie occasioni, alunni si sono rivolti a me per espormi problemi e difficoltà. Qualcuno lo ha fatto verbalmente, altri per iscritto e con tempestività sono stati convocati. A tutti voi ho dato la disponibilità del colloquio diretto e dell’intervento concreto quando mi avete sottoposto problemi di carattere didattico che investivano singole persone o intere classi.
Così è stato per le questioni sottopostemi dalla rappresentante d’istituto.
Faccio un esempio per tutti, relativamente ad un problema che anche in questi giorni è emerso chiaramente.
Il giorno in cui la vostra rappresentante si è recata in presidenza a sottopormi il problema di quattro classi circa la distribuzione delle ore al pomeriggio, il sottoscritto, in presenza della rappresentante stessa e del prof. Meregalli, ha fatto chiamare a casa con urgenza uno dei membri della commissione orario. In poco tempo l’insegnante è arrivata a scuola e, alla presenza del vicepreside e mia, ha chiarito alla rappresentante degli alunni come si strutturava l’orario, i criteri utilizzati e ha fornito tutte le spiegazioni ad esso relative. La vostra rappresentante ha detto di essere soddisfatta delle spiegazioni ad esso relative ed è stata invitata da me e dai due docenti presenti a riportare alle quattro classi in questione e al Comitato studenti le informazioni ricevute. L’insegnante della commissione orario ha altresì espresso la disponibilità dei membri della commissione a parlare con tutti i rappresentanti di classe per fornire delucidazioni in merito e per affrontare eventuali altri problemi. Da allora, nessuna richiesta è mai più stata avanzata a me, al vicario o alla commissione orario.
Posso dirvi in estrema onestà che nemmeno tutti i genitori che ho incontrato in questi due anni, fino al giorno immediatamente precedente all’occupazione, mi hanno fatto mai presente il fatto che vi trovaste male a scuola, nè tanto meno che aveste problemi di relazione con il sottoscritto.
Diversi canali comunicativi mi hanno permesso di conoscere tanti genitori: riunioni assembleari, il Comitato genitori e tanti colloqui personali avuti con le vostre famiglie. Eppure, anche in questo caso, nessuno mi ha mai personalmente manifestata l’esistenza di miei problemi di incomunicabilità o di poca sensibilità al dialogo.
Altri sono sempre stati i problemi, altre le difficoltà che mi sono state comunicate!
Mi ha quindi particolarmente sorpreso constatare che voi ragazzi  alcuni dei vostri genitori (che non avevo mai avuto il piacere di conoscere prima) abbiate aspettato fino ad ora per parlarmi e solo dopo aver fatto la scelta del gesto eclatante.
Faccio qualche esempio concreto: avete aspettato tanto tempo, e solo in occasione dell’assemblea di lunedì scorso mi avete detto cje vi era stato impedito, da parte del personale della scuola, di utilizzare i locali da me messi a disposizione, fin dall’inizio dell’anno, per studiare o svolgere attività di ricerca, nel pomeriggio.
Sempre a proposito dell’agibilità dei locali ho sentito in questi giorni tante inesattezze; sappiate che i locali sono perfettamente agibili e a vostra disposizione.
Comunque, al fine di risolvere il problema, propongo che nei prossimi giorni venga attivato un tavolo di confronto anche su questa iniziativa in modo da regolamentare l’utilizzo dei locali all’interno di una revisione del Regolamento d’Istutito.
I fatti, se sono definiti e delimitati nei loro effettivi contorni contestuali hanno un valore, viceversa, se riportati per interposta persona, perdono la loro significatività e diventano altro da quello che erano in origine.
Vi faccio, al proposito, degli esempi concreti: ho incontrato dei genitori fuori dall’edificio scolastico lunedì mattina ed una di loro mi ha apostrofato. "Ho saputo che lei ha sbattuto la porta in faccia a un’alunna". Eravamo in tanti ad ascoltare ed ognuno è stato libero di pensare quello che ha voluto. Ho mai sbattuto la porta in faccia ad alcuno di voi?
Ho chiesto a questa mamma "Mi dica quando e a chi?". La risposta è stata "Non so, ma si dice".
Capite che, nel caos, c’è spazio per tutto? Ho ribadito che non era mai successo, ma la risposta dall’altra parte è stata: "Sarà, comunque se lo dicono…"
Sempre quella mattina, davanti a tutti, un genitore mi ha detto con tono durissimo "Ci hanno riferito che il Documento del Comitato genitori l’ha scritto lei, signor Preside"
Una falsità è diventata accusa pubblicamente urlata; in questi giorni ho accuratamente evitato ogni contatto con chicchessia per evitare che ancora una volta le mie azioni potessero essere strumentalizzate!
Lo stesso discorso vale per la vostra richiesta di maggiore igene nei locali scolastici.
Se mi aveste fatto presente una sola volta che c’erano dei problemi in tal senso, sarei intervenuto subito e non saremmo arrivati all’esagerazione del sentir definire la nostra scuola un "letamaio". Anche gli alunni del quinto anno integrativo frequentano i loro corsi in sede, i vostri insegnanti lavorano in sede, tutti i colleghi e i consigli di classe, tutte le riunioni di docenti e genitori sono svolte in sede e nessuno ha mai espresso una sola lamentela rispetto all’igene.
Altro aspetto è lo stato di conservazione dell’edificio.
L’istituto, è bene sapere, non subiva, all’epoca del mio ingresso in questa scuola, interventi manutentivi da quarant’anni. Il sottoscritto si è mosso, attivando le procedure per il completo rinnovamento dell’edificio e la messa in sicurezza: nel bilancio di quest’anno del Comune sono stati stanziati più di quattro miliardi per il Manzoni.
E sebbene quelli messi in atto sotto la mia presidenza fossero i primi interventi manutentivi in quarant’anni, di tutte le scuole della città la A.S.L. ha verificato solo il Manzoni, commissariandomi una contravvenzione di 7.000.000 di lire per inottemperanza ad una normativa del 1953 (!) e denunciandomi alla Procura della Repubblica.
Non voglio certamente mettere in discussione lo stato di sicurezza degli altri istituti della provincia, (non tocca a me), ma -per quanto so- il Manzoni è uno dei più sicuri.
Quindi se la scuola non funziona è graie all’assunzione diretta di responsabilità dei Dirigenti Scolastici che si assumono rischi e si fanno carico di pagare personalmente, come è successo a me, pur di far funzionare un pubblico servizio.
Quasi tutte le scuole d’Italia sono fuori norma rispetto alle direttive europee!
Anche la scelta di attivare dei laboratori ha avuto alla base lo scopo di modernizzare le strutture.
In un anno e mezzo il sottoscritto non poteva rinnovare totalemnte una situazione stagnante da decenni! Quando ho assunto la presidenza di questa scuola, c’erano 500 milioni sul bilancio dell’Istutito che si erano accumulati negli anni poichè non era stato fatto alcun acquisto consistente in direzione dei laboratori.
Anche se in un anno e mezzo non si può coprire il vuoto di decenni, il mio impegno c’è stato ed è noto a tutte le componenti scolastiche: Consiglio d’Istituto, Comitato Studentesco, ecc
Tra le cose, ho provveduto:

  • all’aquisto per 100 milioni di attrezzature per un nuovo laboratorio di chimica;
  • all’acquisto di una serie di computer, di un videoproiettore, di televisori e videoregistratori per la didattica;
  • alla costituzione di una rete informatica;ù
  • all’installazione di internet che è a disposizione di docenti e studenti;
  • alla distribuzione gratuita a tutti gli studenti che ne hanno fatto richiesta (un centinaio) di un programma didattico relativo alle discipline di studio che si può utilizzare a casa. Per coloro che non posseggono un computer o un collegamento ad internet a domicilio, la scuola ha messo a dispozione il computer e il tecnico di laboratorio informatico;
  • alla realizzazione degli adeguamenti necessari per installare il nuovo laboratorio di chimica, per far funzionare i computer e pre accreditare l’Istituto come Test Center della AICA, per il rilascio della patente europea del computer, informando tutti gli studenti, tutti i docenti e tutto il personale della scuola che i corsi, organizzati presso il nostro istituto in preparazione agli esami previsti per il rilascio della patente europea dl computer, erano ridotti del 75% dei costi per gli interni, rispetto al costo previsto per gli esterni.

Per diffondere l’utilizzo dei sistemi informatici e multimediali nella didattica, lo scorso anno sono stati organizzati due corsi di aggiornamento specifici per i docenti, in collaborazione con l’Università Insubria.
In collaborazione con i docenti di Musica è stata avviata la sperimentazione musicale, con l’approvazione del Provveditore e del Direttore generale dell’educazione artistica Dott. Scala, venuto appositamente a Varese dal Ministero.
Ho inoltre reperito i fondi per l’attivazione di un laboratorio musicale e accreditato il nostro istituto come formatore di alta qualificazione per gli insegnati di sostegno, anche in vista di un ulteriore sbocco professionale allo psicopedagogico.
Negli anni precendenti il mio arrivo, il Ministero aveva messo a disposizione 40 milioni per attrezzare laboratori di informatica; tali fondi non erano stati richiesti.
Anche un progetto di acquisto di computer per 15 milioni, fermo da due anni, è stato attivato su mio interessamento.
Tutte le notizie che vi sto fornendo ora non sono nè private nè riservate; esse sono sempre state portate a conoscenza di tutte le componenti della scuola attraverso i consueti canali istituzionali; mi meraviglio, quindi che non ne foste a conoscenza. Sono comunque a disposizione per mostrarvi i progetti di ristrutturazione già realizzati, con l’indicazione di tutti i laboratori che verranno rinnovati o attivati.
Capite il mio disagio quando mi sento accusare di non provvedere a modernizzare questa scuola con l’introduzione di laboratori?
Lo scorso anno scolastico ho promosso inoltre l’organizzazione di una serie di iniziative e manifestazioni culturali di qualità (un esempio su tutti il ciclo di lezioni/concerto per gli studenti), trovando personalmente i fondi necessari attraverso sponsorizzazioni esterne. Pochi, purtroppo, i docenti e gli alunni presenti.
Non ho perso comunque la speranza di riuscire a migliorare la situazione e , anche davanti a scarsissima adesione, non mi sono mai tirato indietro di fronte alle proposte di attività culturali significative.
In merito al discorso della tensione tra professori, studenti e preside vi dico qual’è il mio parere.
Ritengo anzitutto che sia un elemento etico, professionale e , sopratutto, un dovere dei docenti gestire in modo corretto ed emotivamente stabile le proprie dinamiche relazionali, evitando dei transfert negativi a carico degli allievi.
In merito alle denunciate divergenze tra Dirigente scolastico e docenti, ritengo e ribadisco che è dovere degli adulti non far ricadere eventuali problematiche di tal genere sugli studenti.
Ci sono docenti che hanno interloquito direttamente col sottoscritto quando hanno avuto dei problemi da sottopormi o quando hanno inteso manifestare civilmente eventuali disaccordi con mie scelte organizzative dell’istituto. Ma di volta in volta, entrando con  me in relazione equilibrata.
Ci sono docenti che hanno tenuto lontano dalle classi malumori o divergenze di idee col sottoscritto; lo avete detto voi stessi.
Ci sono docenti che mi hanno comunicato, con garbo, e in un’ottica di collaborazione le loro idee.
Ci sono docenti che hanno fatto proposte, che hanno avuto e hanno iniziative e ne parlano col preside e con gli altri colleghi.
Abbiamo nominato in Collegio docenti una serie di commissioni relative ai tanti ambiti di cui si compone l’attività della scuola.
Elenco ed adesioni non sono scritte solo sui verbali, sono esposte pubblicamente in sala professori; ma anche in questo caso non sempre si registra una sostenuta partecipazione alle attività dell’Istituto.
Voi sapete benissimo come ciascuno di noi, nella scuola, nella famiglia, nella società, ricopra un proprio ruolo, in ragione della sua posizione, dell’età e delle situazioni. Può capitare che le scelte di un singolo o di una componente non collimino con i desideri dell’altra e viceversa. Ritengo sia sempre utile trovare una soluzione con uno stile costruttivo, senza drammi.
E’ noto che tra dei Docenti e la Presidenza è in atto un confronto sull’orario di servizio.
I docenti ritengono utile l’orario 08.00/14.00 e l’applicazione della circolare Valitutti che prevede una riduzione di mezz’ora al giorno delle lezioni.
A mio avviso un siffatto orario impoverisce l’attività didattica ed educativa, decurtandola da 3 a 5 ore settimanali (con vari permessi che inevitabilmente si rendono indispensabili).
Il consiglio di Istituto ha deciso l’attuale orario e lo ha confermato nella seduta del 26/02/2001.
Per quanto convinto della validità di tale orario perchè ritengo che le norme vadano sempre rispettate e non "piegate" a proprio gradimento, tuttavia nulla avrei da eccepire se gli organismi collegiali volessero ora decidere diversamente, nell’ambito dell’offerta formativa che la scuola ha il diritto-dovere di predisporre e proporre agli utenti.
Se il vero problema è questo, se questa è la volontà vostra e sopratutto dei vostri genitori, come mi pare ormai di capire, (contrariamente a quanto era emerso in affollate assemblee dei genitori all’inizio dell’anno e delle quali esistono anche i verbali), ribadisco quanto ho avuto modo di dichiarare al Provveditore agli Studi e a voi nella vostra "assemblea": sono disponibile ad accettare questo "nuovo corso" per il bene superiore della scuola.
In merito all’orario delle lezioni attualmente in vigore, preciso comunque che tutti i docenti sono sempre stati informati regolarmente attraverso comunicazioni ufficiali esposte e ben visibili su una bacheca in sala professori; tutti erano a conoscenza dei criteri seguiti dalla commissione nella predisposizione dell’orario, nella definizione delle compensazioni e dei nominativi dei docenti che per ogni singola classe compensavano nelle varie ore.
Nella nostra scuola (come in altre scuole ed in altri istituti superiori) è in vigore l’orario plurisettimanale pervisto dalla normativa sull’autonomia.
Le eventuali variazioni, dovute a motivi tecnici o logistici, controfirmate dai docenti interessati, sono sempre state comunicate per iscritto ed esposte.
Molte delle difficoltà che poi sono state evidenziate, sono sorte perchè si è cercato, nei limiti del possibile di soddisfare anche i "desiderara" di docenti o di intere classi.
Le pratiche burocratiche, aumentate di molto con l’autonomia, non sono volute dal preside ma, proprio perchè burocratiche sottostanno a delle norme. Non potrei renderle più sbrigative se la legge le prevede. Io stesso le subisco.
Riguardo alla richiesta di maggior disponibilità delle strutture scolastiche, sapete che la scuola è aperta per gli studenti ogni giorno fino alle 18.00 e diversi alunni usufruiscono di questio servizio (così come dei locali e dei computer messi a disposizione degli studenti).
MI trovate pienamente d’accordo anche sulla maggior organizzazione delle lezioni didattiche e non didattiche. Da parte mia ho dato tante indicazioni che sono presenti nelle circolari dell’Istituto ed ho invitato espressamente i docenti in collegio a rendere meno gravose possibili le lezioni pomeridiane. Poi c’è la libertà del singolo docente che entra in gioco, sia nel recepire le indicazioni dellapresidenza, sia nell’individuare le esigenze degli alunni.
Le leggi che spesso sentite o vedete citate appartengono all’apparato  normativo di circa 14.000 leggi della scuola italiana. Un primato senza dubbio!
Esiste in segreteria un programma su CD di facile leggibilità e comprensione, a disposizione di tutti, per una eventuale consultazione.
Anch’io, come voi, chiedo maggior cura delle stutture scolastiche e lo chiedo come compito ed impegno di tutti. Questo significa anche banchi non scritti o intagliati, muri dei bagni senza scritte di vario genere. Vorrei proprio che ci impegnassimo tutti, ognuno per gli spazi che occupa e per le strutture di cui si serve.
Mi chiedete una maggior distribuzione dei compiti e dei ruoli scolastici.
Vi ho già detto prima delle difficoltà nel trovare docenti disponibili a partecipare alle commissioni, (e leggendo i verbali dei Collegi dei Docenti degli ultimi anni, non è una difficoltà legata solo alla mia presenza!); perciò la maggior distribuzione dei ruoli non dipende da me, ma dalla collaborazione di tutti. Mi impegno comunque a rendere pubbliche tutte le deleghe conferite, anche al fine di rendere più comprensibile la struttura organizzativa della scuola.
A conclusione di queste mie risposte vi comunico che prendo atto del disagio da voi manifestato e credo alla buona fede delle vostre rimostranze e sono a disposizione per trovare assieme a tutte le compinenti impegnate nel progetto educativo una soluzione ai vari problemi, con uno spirito improntato ad onestà intellettuale e sgombro da tutti i pregiudizi.
Mio unico scopo è di fare in modo che l’istituto riprenda serenamente la sua vita scolastica nell’interesse dei govani e nel rispetto delle regole comuni.
In tal senso, se può essere utile, auspico anche l’attivazione di una ispezione che faccia chiarezza sul rispetto delle regole e dele leggi.
Da parte mia invito tutti gli studenti e tutti coloro che hanno a cuore l’operosità della scuola a compiere, con me e subito, una verifica approfondita delle problematiche ritenute degne di attenzione.

Il dirigente scolastico
Prof. Aldo Fumagalli

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 06 Marzo 2001
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