“Morte per arresto cardiaco: la possiamo ridurre del 25 per cento”
Presentata da Claudio Mare, responsabile del 118 di Varese, una proposta di progetto per diffondere l’uso del defribillatore semiautomatico a personale non medico
Una folta schiera di autorità ha presenziato ieri sera a villa Truffini alla donazione di un defribillatore semiautomatico al 118 di Varese da parte del Rotary Club di Tradate. Ma la vera motivazione che ha spinto tante autorità a presenziare è stata la presentazione di una proposta di progetto d parte del dottor Claudio Mare, responsabile del Servizio di urgenza emergenza sanitaria 118. L’interesse dietro questa macchina medica è proprio nel fatto che può essere utilizzata anche da personale non medico. Mare ha esposto come si voglia puntare a diffondere il più possibile la conoscenza e l’utilizzo di questa nuova macchina che potrebbe salvare molte vite: “Questa sera vogliamo solo lanciare un sassolino nello stagno” ha spiegato il dottore, “una recente legge ha previsto che saranno anche i non medici a poter defribillare, ovvero infermieri, volontari; per il momento bisogna però attendere le linee guida del ministero che daranno l’autorizzazione a poter procedere alla formazione del personale. Noi vorremmo fare così una proposta di progetto, proporre la diffusione del defribillatore semiautomatico anche alle forze dell’ordine (polizia, vigili del fuoco, carabinieri) perchè sono questi gli organi che sono presenti sul territorio 24 su 24: questo sarebbe il nostro ambizioso obiettivo”. Ad ascoltare il dottore hanno presenziato il direttore generale dell’azienda ospedaliera di Varese Mario Lucchina, il comandante provinciale dei carabinieri di Varese il tenente colonnello Pasquale Capriati, l’assessore alla cultura di Tradate Stefano Candiani in rapppresaentanza del sindaco Dario Galli impegnato in parlamento per le votazioni del nuovo governo. Il cardiologo Rinaldo Belluschi ha poi esposto una serie di dati: 160 mila persone in Italia vengono colpite da infarto in un anno, un quarto di queste muore, metà di queste durante il tragitto per arrivare in ospedale, “arrivati a una struttura medica si ha il 94 per cento delle possibilità di sopravvivere: questo defribillatore può aiutare a ridurre la mortalità di un altro 25 per cento”. Non tutti si sono comunque dimostrati così entusiasti: sono infatti intervenuti al dibattito Giuseppe Genduso, direttore sanitario dell’azienda ospedaliera di Busto Arsizio che, nonostante la condivisione dell’idea, non ha celato le sue perplessità: “La semplicità della tecnologia rischia di ignorare la complessità dell’organizzazione”; Piermaria Morresi, presidente dell’ordine dei medici di Varese ha sostenuto essere il tutto “un tema di sicuro interesse: condivido quanto detto finora, ma nell’addestramento del personale bisognerà tenere conto della sua capacità e responsabilità”. Ha concluso la serata Mario Landriscina, responsabile Servizio di urgenza emergenza sanitaria 118 di Como il quale ha lanciato la provocazione di “non lasciar cadere il problema: non dobbiamo far sì che tutto rimanga confinato a questa sera”. |
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