Castronno
“Fuochi” di Marguerite Yourcenar in scena a Castronno per la Festa della Donna
L’evento si terrà venerdì 7 marzo 2025 alle ore 21:00 presso la Sala Polivalente del Comune di Castronno con ingresso libero

L’Assessorato alla Cultura del Comune di Castronno celebra la Festa della Donna con lo spettacolo teatrale “Fuochi”, tratto dall’omonimo libro di Marguerite Yourcenar. L’evento si terrà venerdì 7 marzo 2025 alle ore 21:00 presso la Sala Polivalente del Comune di Castronno con ingresso libero.
Lo spettacolo, messo in scena dalla compagnia Giorni Dispari Teatro, porta sul palco figure femminili potenti e tormentate della letteratura e della storia: Clitennestra, Antigone e Maria Maddalena. Interpretate dalle attrici Serena Nardi, Alice Margherini e Roberta Rizzi, queste eroine incarnano diverse sfaccettature dell’amore e della sofferenza. L’accompagnamento musicale sarà affidato alla chitarra elettrica di Federico Cancellara, mentre le luci saranno curate da Marco Signorini.
Nato da una crisi passionale, pubblicato nel 1936, “Fuochi” si presenta come una raccolta di poesie d’amore, o, se si preferisce, come una serie di prose liriche collegate fra di loro sulla base di una certa nozione dell’amore. Come tale, l’opera non ha bisogno di commenti, in quanto l’amore totale, imponendosi alla vittima come malattia e insieme come vocazione, è da sempre una realtà dell’esperienza e un tema tra i più visitati della letteratura.
Un libro che non avrebbe mai dovuto essere letto, ma che ha preso forma come sfogo catartico: uno specchio lirico del dolore, della disperazione, della passione e manifesto di una sofferenza guarita grazie alla scrittura.
Così l’autrice presenta il suo testo che non ha un’ambientazione precisa, ma si colloca nella coscienza e parla al cuore dei lettori. L’autrice riversa la sua disperazione nel mito, mescolando presente e passato, immedesimandosi nella tristezza e nella forza di eroine che rappresentano l’amore impossibile. La Yourcenar glorifica l’amore per esorcizzarlo.
Da questo fil rouge sono scaturite una serie di prose liriche dedicate appunto all’amore, inteso come vocazione e malattia, inganno e abnegazione.
Il libro è diviso in nove capitoli e ogni sezione ha un diverso protagonista del mito che incarna una differente sfaccettatura della crisi d’amore: Fedra o della disperazione, Achille o della menzogna, Patroclo o del destino, Antigone o della scelta, Lena o del segreto, Maria Maddalena o della salvezza, Fedone o della vertigine, Clitennestra o del crimine, Saffo o del suicidio.
Marguerite Yourcenar, in uno stile non sempre scorrevole, prezioso, elegante, quasi barocco, che riproduce il flusso di coscienza, porta questi eroi ed eroine nel suo mondo di donna ferita del XX secolo. Ma alla fine sceglie la vita: “Non mi ucciderò. Ci si scorda così presto dei morti. Non si costruisce una felicità che su fondamenta di disperazione. Penso proprio che ora posso mettermi a costruire.”