Le vecchie glorie rossonere e la tristezza del Milan di oggi
8 Settembre 2009
Egregio direttore buongiorno,
nell’immensa mia attuale tristezza calcistica (non tanto per i risultati in sé, ma per la politica societaria non chiara che prende in giro noi tifosi ormai stanchi ed esasperati), mi permetta qualche considerazione riguardo a giocatori che ho potuto vedere in azione anni fa e che ieri sera hanno di nuovo calcato il prato di S. Siro: bello vedere Tassotti che scende sul fondo e mette un cross sulla testa di un compagno e non direttamente sul fondo o in tribuna; bello vedere Boban in mezzo al campo che fa i lanci sui piedi dei compagni e non degli avversari; bello vedere Weah con 20 chili di troppo che corre di più di Ronaldinho e quando scatta lascia ancora l’avversario indietro; bello vedere Pietro Paolo Virdis che, quando chiamato per entrare in campo, non ci mette un quarto d’ora perchè non era in panchina in ciabatte; bello vedere come il quartetto difensivo del Milan guidato da Baresi si muove ancora a memoria e come l’unico e solo capitano diriga ancora magistralmente la difesa; commovente (un po’ ho pianto, lo ammetto e non me ne vergogno) vedere Van Basten con la maglia numero 9 dare il calcio d’inizio; bello e da emozioni forti (forse troppo forti per il mio povero cuore) vedere il maestro da Fusignano di nuovo in panchina. Ero con in miei figli sul divano, e quando mi hanno chiesto: «Papà, raccontaci del grande Milan» ho passato fieri minuti a ricordare loro le gesta epiche dell’uno o dell’altro giocatore, da Barcellona a Vienna, da Tokio ad Atene, da Belgrado a Madrid. Lo so che il passato é passato, ma ringrazio questi campioni per tutte le emozioni che mi hanno regalato negli anni, e che adesso, inesorabilmente, rischiano di crollare ad una ad una sotto i colpi di un vergognoso menefreghismo dirigenziale.
Cordiali saluti e buon lavoro
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