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A Busto i dirigenti sbagliano e i dipendenti pagano

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11 Dicembre 2008

Egregio Direttore,
sono una dipendente del Comune di Busto Arsizio, e in questi giorni mi sento, come credo si sentano tante colleghe e colleghi, confusa, amareggiata e soprattutto arrabbiata per la penosa vicenda originata dall´indagine della Corte dei Conti al Comune di Busto e per le conseguenze che dovrebbero subire e pagare i vituperati dipendenti comunali.
Ho scritto alcune considerazioni personali su quanto sta accadendo e le chiedo, se possibile, di dare spazio a questa lettera, sperando che venga letta e commentata e che possa fornire qualche spunto per riflettere prima che vengano prese gravi e “urgenti” decisioni sulle nostre persone.
Mi rivolgo alle lavoratrici e ai lavoratori del Comune di Busto per dire loro che dobbiamo difendere la nostra identità e la nostra dignità di onesti dipendenti pubblici al servizio dei cittadini, pretendere di essere informati con chiarezza, trasparenza e correttezza su questa vicenda che presenta poche luci e moltissime ombre e avere la forza, uniti, per dire NO alle prese in giro e ai tentativi di intimidazione.
Noi sappiamo che l´ispezione della Corte dei Conti ha accertato delle irregolarità amministrative, derivanti dagli accordi sottoscritti fra le diverse Amministrazioni e RSU dell´Ente negli anni dal 1999 al 2006. Queste irregolarità hanno comportato un danno erariale di considerevole importo, che la Corte dei Conti ha chiesto che venga restituito da chi ha percepito somme in modo indebito e sembrerebbe che la restituzione di somme riguardi tutti i dipendenti (ma forse uno dei problemi spinosi da risolvere é che i soldi che il Comune ha elargito irregolarmente in questi anni pare che siano stati “pochi per tanti” e “tanti per pochi”).
Con improvvisa “urgenza” L´Amministrazione ha deciso di chiedere ai dipendenti la restituzione delle somme percepite “illegittimamente”, proponendo alle RSU di sottoscrivere un accordo che prevedeva la restituzione di circa 3000 euro per ogni dipendente per sanare l´addebito; se l´accordo non fosse stato sottoscritto allora le somme che l´Amministrazione avrebbe potuto chiedere sarebbero state di gran lunga superiori, da 20000 euro in su, secondo le varie categorie.
Ci siamo quindi trovati ad affrontare una situazione poco chiara e alquanto confusa, almeno per i più, e siamo arrivati un po´ timorosi all´assemblea del 28-11, convocata dalle RSU per sottoporci la proposta di accordo e avere il nostro parere. Al termine dell´assemblea, dopo aver discusso e capito che non avevamo le necessarie e complete informazioni per poter decidere, noi dipendenti, a larghissima e responsabile maggioranza, avevamo dato mandato alle RSU affinché chiedessero all´Amministrazione di ricevere la documentazione completa relativa sia all´indagine della Corte dei Conti e alle sue conclusioni, sia al lavoro finalizzato alla ricostituzione dei fondi svolto dal gruppo di dipendenti appositamente costituito e, soprattutto, di avere il dettagliato conteggio per ciascun dipendente di quanto dovrebbe restituire, in modo che le organizzazioni sindacali, con i loro legali, potessero studiare, con un tempo congruo, tutti gli incartamenti e fornirci un quadro più comprensibile della situazione. Quindi non avevamo rifiutato l´accordo, ma avevamo chiesto di rimandare la nostra decisione a quando saremmo stati in grado di valutare meglio. Nella riunione della Commissione Trattante tenutasi subito dopo (e si è saputo quello che è accaduto in quella sede..) Le RSU avevano comunicato all´Amministrazione le richieste dell´assemblea, ottenendo il formale impegno di ricevere quanto richiesto.
Invece dopo due giorni l´Amministrazione proponeva alle RSU un nuovo accordo che, si dice, prevede il condono delle somme dovute per gli anni dal 1999 al 2003 e la restituzione di quelle percepite dal 2004 in poi. La confusione aumenta.. Se questa proposta è migliore della precedente perché non ci è stata fatta subito? Perché questa fretta di arrivare ad un accordo sottoscritto? C´è un termine entro il quale si deve adempiere a qualcosa? Perché non ci viene spiegato chiaramente, senza ricorrere ad atteggiamenti intimidatori: o firmate o la pagherete cara?
Le RSU hanno quindi convocato una nuova assemblea per giovedì 11-12, invitando il Segretario Generale a spiegare ai dipendenti la situazione e la nuova proposta di accordo, salvo poi proclamare uno sciopero per venerdì 12-12, in risposta alla palese intenzione intimidatoria mostrata dall´Amministrazione nei nostri confronti, visto che, a pochi giorni dall´assemblea, ci è stata consegnata una lettera in cui si prospetta il recupero delle somme dovute da ciascun dipendente già a partire da gennaio (a meno che non si arrivi a firmare l´accordo proposto). Scusatemi, ma queste prese di posizione delle RSU mi confondono ulteriormente: perché è stata convocata un´assemblea prima che venisse consegnata la documentazione richiesta? Che cosa significa tenere un´assemblea con la presenza del Segretario Generale e scioperare il giorno dopo? O qualcuno spera che al termine dell´assemblea si potrà arrivare a un voto favorevole all´accordo e che quindi lo sciopero sarà annullato, oppure qualcuno ritiene che lo sciopero servirà per mostrare la volontà dei dipendenti di essere informati e di poter sentire dei pareri legali prima di accettare un accordo, e in questo caso l´assemblea di domani dovrà essere solamente un momento interlocutorio. Ci potete far capire? Quanto sono unitarie e unite le RSU?
Con tutto il rispetto per la figura istituzionale, è noto che il Segretario, che è anche Direttore Generale, sia autore e fautore della proposta di accordo e quindi, dopo la sua relazione, cosa mai potrebbe consigliarci se non di accettarla?
Ma noi come potremo esprimerci diversamente dalla precedente assemblea e votare questa nuova proposta, considerato che sicuramente non potremo sentire il parere dei legali delle Organizzazioni Sindacali su tutta la questione, visto che non hanno ancora ricevuto e studiato la documentazione?
Le RSU si stanno convincendo che si debba firmare subito? Lo facciano allora, anche senza chiederci il parere, ma, se fra qualche tempo la Corte dei Conti o la Ragioneria di Stato dovesse effettuare ulteriori verifiche e giudicare negativamente (per noi) questo accordo, e chiederci ulteriori restituzioni, non vengano a dirci: “Noi ci eravamo fidati..”, come ci hanno detto per giustificarsi degli accordi che avevano sottoscritto negli anni scorsi, e abbiamo visto con quali risultati.
Inoltre, quanto tempo avremo per discutere dopo che il Segretario avrà parlato? E poi, come si potrà discutere e votare (?) quando tante come me avranno abbandonato l´assemblea dovendosi occupare dei figli e della famiglia? Quale maggioranza sarà considerata qualificata per votare un mandato alle RSU al termine dell´assemblea? Magari cinquanta dipendenti su cinquecento? Siamo seri, per favore.
Domani ascoltiamo le spiegazioni del Segretario, ma rimandiamo qualsiasi discussione e decisione ad un´altra assemblea, da organizzare di mattina, con il tempo necessario, quando i legali delle Organizzazioni Sindacali avranno ricevuto, studiato e valutato la documentazione richiesta e ci potranno esporre le loro considerazioni in merito, suggerendoci le iniziative da adottare a maggiore nostra tutela.
Abbiamo il diritto di sapere se e perché e quanto dobbiamo restituire per aver ricevuto somme che ritenevamo fossero legittime? Perché l´Amministrazione deve rivalersi su di noi dei danni erariali causati dalla cattiva gestione perpetrata negli anni passati da politici e dirigenti (che poi, diciamolo chiaramente, sono i responsabili che dovrebbero rispondere di tutto questo pastrocchio)? Perché non considera che riusciamo a erogare i servizi ai cittadini pur essendo, ad esempio, la metà dei dipendenti del Comune di Varese, a parità di popolazione delle città? Non è un grosso risparmio? Non potrebbe provvedere direttamente a rimborsare lo Stato di quanto addebitato? I soldi necessari si potrebbero reperire vendendo qualcuna delle tante proprietà immobiliari abbandonate al progressivo decadimento (ad esempio l´ex calzaturificio Borri, acquistato e lasciato inutilizzato ormai da parecchi anni e sul cui acquisto forse la Corte dei Conti potrebbe accertare qualche stranezza..).
Mi permetto, per finire, un commento dispiaciuto per le dichiarazioni rese, dopo l´assemblea e nei giorni successivi, da Consiglieri Comunali che, per il loro conosciuto percorso (trascorso?) politico e sindacale, dovrebbero parlare a tutela dei lavoratori (fatta eccezione per il Signor Corrado).
Signora D´Adda, mi consenta di dirle che avrebbe potuto ribadire il senso delle sua proposta di istituire una Commissione Consiliare sul caso Corte dei Conti (se non ricordo male fu bocciata dal Consiglio Comunale, chissà perché?…) anziché stilare un vuoto comunicato di appello al buonismo delle parti. Saremmo onorati, se potesse chiederglielo, di avere l´autorevole parere del Professor Ichino su questo caso, sicuramente più importante, anche se meno ridicolo, di quello del cane della dirigente.
Signor Cislaghi, mi permetta di dirle che certe sue dichiarazioni sono state, a mio parere, incaute e poco rispettose nei nostri confronti: che cosa significa affermare che “si è toccato il fondo” perché i dipendenti non hanno accettato la proposta di accordo dell´Amministrazione? E poi, che cosa significa esortare il Sindaco ad “intervenire con forza” (prontamente ascoltato?). Come mai ritiene che dobbiamo accettare questo accordo? E´ a conoscenza di cose che noi non sappiamo? Allora lasci che ci vengano date le informazioni e le spiegazioni che abbiamo chiesto perché ci si convinca anche noi. Lei non è più un sindacalista, ci lasci ascoltare chi lo fa di professione senza esprimere giudizi ambigui.
I dipendenti del Comune di Busto Arsizio hanno capacità di ragionare, di valutare e di decidere.
Mi scuso per la lunghezza della lettera, ma la questione per noi dipendenti è davvero importante e ho ritenuto di dare il mio contributo alla discussione. E´ probabile che la soluzione della vicenda non avverrà in tempi brevi e non sarà indolore. Il nuovo anno potrebbe avere un inizio difficile. Auguri!
Direttore, La ringrazio per l´attenzione e per la cortesia che vorrà avere nel pubblicare questo documento e porgo distinti saluti.

Amalia Negretti

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