D’accordo, mio malgrado, con Legambiente

3 Agosto 2007

Legambiente e soci, nei quali solitamente non mi riconosco affatto, sono forse gli unici che hanno avuto il coraggio di dire una cosa sacrosanta: non è il caso, per una manifestazione che dura una settimana o giù di lì, di stuprare il territorio e cementificare tutto.

Il bello di Varese è il verde: difendiamolo. Con forza, prima di ritrovarci in una città invivibile; ne è già pieno il paese, se vi piacciono tanto basta trasferirvici.

Voglio dire una cosa agli amministratori di questa città: i cittadini, anche se in gran parte della vostra parte politica, non sono stupidi, vedono e sentono.

Vedono chi è il progettista dell’albergo sul lago, vedono come vengono trattati quando devono fare piccoli lavori a casa loro. Vedono come in questi casi affogano nella burocrazia, nelle zone “tutelate” in modo assurdo e ridicolo, sentono i divieti. E vedono come magicamente questi scompaiano quando sono i soliti personaggi ad esserne interessati.

Si chiedono per quali oscuri motivi certi terreni, certe zone, diventino misteriosamente ed improvvisamente edificabili oltre il limite del buon gusto. Si chiedono come vengano dati certi permessi per tagliare intere distese di alberi. Quando tagliarne UNO nel proprio giardino viene visto come la distruzione di un’opera di Michelangelo.

Signori miei, non siamo dei cretini. E mi auguro non pensiate che il vostro potere sia permanente a causa del prevalente orientamento politico della zona, o che le percentuali con cui siete stati eletti siano merito vostro.

Noi non vogliamo far prostituire nostra madre per un po’ di soldi o per i mondiali di ciclismo.

Non accettiamo signorotti locali che pensino di fare i loro porci comodi con la “cosa pubblica”.

E, ricordatevelo, vediamo, sentiamo e non siamo stupidi.

Distinti saluti

PS per la redazione: indagate su queste cose, criticate, fate luce. La città è piccola.