La moschea di fianco al canile
23 Marzo 2006
Egregio Direttore,
la volgare provocazione del sindaco di Gallarate nei confronti della comunità islamica lascia allibiti.
E’ grave che le forze politiche più responsabili, quelle del centro-sinistra ma anche qualcuna ancora esistente nella destra, non avvertano la pericolosità di questo atteggiamento che, per un miserabile interesse di partito, calpesta i diritti civili fondamentali della nostra civiltà democratica e liberale.
Tutto ciò a scapito della sicurezza e tranquillità di un’intera cittadinanza che chiede al sindaco di risolvere i problemi anzichè crearne ogni giorno di nuovi.
Il sindaco di Gallarate ha chiuso il primo Centro Islamico per “problemi di sicurezza” dopo aver contradditoriamente vietato i lavori per la messa a norma dell’edificio stesso.
Ha quindi messo i sigilli anche a un secondo immobile, regolarmente comperato dai fedeli musulmani, ancora impedendo i necessari lavori di ristrutturazione e messa in regola in base alle vigenti norme edilizie.
La magistratura non si è ancora espressa su questa violazioni.
Ora, messo alle strette dalla pressione dello stesso Ministro dell’Interno, il sindaco propone una soluzione beffarda: l’immobile regolarmente acquistato dalla comunità islamica deve restare chiuso e inutilizzabile, essendo vietati dallo stesso sindaco i lavori di messa a norma ma, in cambio, l’amministrazione comunale offre alla comunità islamica un’altro immobile di proprietà pubblica (ma qual è la logica di questo provvedimento?).
Però…… l’edificio è di fianco al canile municipale (e già questo dice molto), può essere usato (a pagamento?), pur avendo gli islamici un edificio di loro proprietà inutilizzabile, per due sole ore settimanali e da un numero massimo di 99 persone. Infine (udite udite!) l’accesso è consentito solo ai cittadini residenti a Gallarate.
Definire stupidamente e inutilmente vessatoria questa normativa è usare un pietoso eufemismo.
Mi vergogno in quanto cittadino gallaratese.
E a questo punto faccio una proposta al nostro ineffabile sindaco: perchè non limitare l’accesso ai soli cittadini gallaratesi anche nei cinema, nei negozi e nei bar della città? Avrei potuto scrivere “nelle chiese” ma io ho troppo rispetto della religione per farlo.
E, a questo proposito, perchè non fanno finalmente sentire su questo argomento la loro voce – forte, alta, autorevole – anche i parroci che sono stati fino ad ora troppo silenziosi su queste inutili vessazioni?
Un cordiale saluto



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