Chi voterà Berlusconi appoggerà la secessione
6 Febbraio 2006
Egregio direttore,
ho letto con molto interesse l’articolo da voi
riportato sui giovani padani a Varese. Ho apprezzato in particolare la vostra consueta precisione nel riportare i fatti e le espressioni virgolettate dei partecipanti all’incontro, ma più ancora mi piace leggere della Lega quando quest’ultima parla apertamente, attraverso i
suoi esponenti, di ciò che vuole davvero. Quando il loro linguaggio esce dal politichese si capisce perfettamente quello che l’elettore medio di centrodestra spesso si rifiuta di bene intendere, e che i media ben si guardano da mettere in evidenza, con lo zelo che sarebbe dovuto. I gruppi parlamentari leghisti hanno da anni la denominazione esplicita “per l’indipendenza della Padania” e a me viene spesso in mente quando venni accusato, dai vertici locali di questo movimento, di ricordare le “brigate rosse” per essermi permesso di dire che “la Lega è contro l’Italia”. Se i vostri lettori, caro direttore, non avessero ancora ben letto il pezzo da voi stessi riportato sui giovani padani è bene che lo facciano: è molto interessante. Anche se certo sono stato e sono molto duro con la Lega vorrei chiarire che da uomo libero io considero legittimo il sogno dei leghisti, purché dicano sempre chiaramente e dovunque, non solo “in famiglia”, ciò che vogliono: questo perché è giusto che la gente, soprattutto al Nord, voti serena e a sua volta consapevole di ciò che vuole. Anche Garibaldi, e più ancora Mazzini stesso, furono sovversivi nei confronti della situazione politica del loro tempo, ma lo furono dicendo alla gente tutta la verità; per questo il giudizio positivo su questi “capipopolo” può prescindere dalla considerazione, di per sé non da poco, che l’Italia
che sognavano era unita e solidale.
Per lo stesso motivo è importante sottolineare che alle prossime elezioni chi voterà a destra lo farà in appoggio al progetto leghista di secessione del Nord dal resto del Paese, il quale va ben oltre il primo passo della “devoluzione”.
Chi voterà invece per Prodi, magari turandosi il naso come si faceva una volta, lo farà in appoggio ad un’Italia unita e solidale.
Più semplice di così…



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