La scuola merita di essere difesa

16 Luglio 2025
Scuole accorpate, dirigenti dimezzati: numeri che non raccontano il valore umano
In qualità di rappresentante di istituto, non posso fare a meno di riflettere sul panorama attuale della scuola italiana, che sta attraversando una fase di profondo cambiamento e incertezza. Da tempo si parla con crescente insistenza di “dimensionamento scolastico”: un termine freddo, tecnico, che però si traduce in scelte concrete destinate a incidere profondamente sulla vita delle nostre scuole.
L’accorpamento degli istituti scolastici, reso necessario secondo il Ministero per ragioni numeriche, rischia di togliere molto più di quanto non dica una tabella o un decreto. Rischiamo di perdere figure che conoscono le nostre scuole a fondo, che hanno costruito in pochi anni un rapporto umano con studenti, famiglie, personale. Rischiamo di perdere dirigenti scolastici che, con equilibrio, intelligenza e umanità, hanno saputo guidare realtà complesse, valorizzando risorse e affrontando criticità con grande serietà. Il vero danno non è solo amministrativo. È umano. Perché dietro quei “tagli” ci sono persone, volti, relazioni, identità scolastiche radicate nel territorio.
Cambiare un dirigente, o peggio, ridurre la presenza a una reggenza, non è neutro: significa interrompere iniziative formative, frenare continuità educativa, togliere stabilità a comunità scolastiche già provate da anni difficili. Credo che la scuola meriti di essere difesa.
Anche quando non fa rumore, anche quando lavora nel silenzio quotidiano di aule e uffici. Non si può trattare una comunità educativa come un semplice insieme di numeri. Mi unisco quindi con convinzione e profondo dispiacere a chi chiede di fermare un processo che, pur forse inevitabile in alcune realtà, non può essere portato avanti come se ogni autonomia scolastica fosse uguale all’altra. Perché non lo è. Perché ogni scuola è un organismo vivo. E chi la guida, ogni giorno, è parte di questa vita.
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